Messina, dietro i quattro trafficanti un’organizzazione ramificata
Le quattro persone
arrestate nel corso di un’operazione contro il business
dell’immigrazione clandestina rappresentano solo la punta di un
iceberg. Lo hanno affermato ieri il capo della Squadra mobile di
Messina, Marco Giambra, il dirigente della Polizia stradale peloritana,
Gabriella Ioppolo e il vicequestore, Guglielmo Toscano. Durante la
conferenza stampa, svoltasi in Questura all’indomani della clamorosa
operazione che ha portato all’individuazione di un “carico” di
irregolari (83 quelli ospitati temporanemente alla caserma “Calipari”
di Messina), i tre funzionari di polizia hanno spiegato che la banda,
composta dal conducente romano del tir su cui erano ammassati gli
stranieri, e da tre egiziani, sono “pesci piccoli” e fanno parte di
un’organizzazione ben radicata in Italia. Non a caso, Adel Riad
Said Gouhar, 51 anni, e Shokry Abovelnaser Mohamedhagag, 28 anni,
risiedono da tempo a Roma, mentre Maher Ali Ouda, 32 anni, a Milano.
Assieme all’altro arrestato, Pierpaolo Corsini, 54 anni, romano, sono
accusati di immigrazione clandestina (ma altri capi d’imputazione
potrebbero aggiungersi, nel corso delle indagini). Il numero
delle persone ammanettate, comunque, è salito a sei, dal momento che la
misura restrittiva è stata estesa anche ad altri due egiziani, che non
hanno rispettato i relativi decreti di espulsione dal nostro Paese.
Ieri, in Questura, Squadra mobile e Polstrada hanno evidenziato che
l’indagine è piuttosto complessa e potrebbe portare a nuovi sviluppi
già nei prossimi giorni. Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo
sulle attività svolte dai quattro indagati e sui loro intrecci. Si è
appurato che Corsini è un autotrasportatore alle dipendenze di una
ditta. Di più non è dato sapere, almeno finchè non verranno a galla
altri particolari su una vicenda destinata a lasciare il segno. Perchè,
come confermato dagli investigatori, Messina non è mai stata
interessata da un transito così massiccio di clandestini, con le
modalità scoperte sabato scorso. Da questo momento, le Forze
dell’ordine terranno alta la guardia, per cercare di stroncare fenomeni
del genere. Più difficile, invece, controllare il flusso
degli irregolari che transitano dal territorio peloritano e varcano lo
Stretto di Messina in piccoli gruppi. Evidentemente, però, qualcosa è
andato storto nel piano che avrebbe dovuto condurre gli irregolari
molto probabilmente a Milano, via Roma, dove, a quanto pare, era
programmata una sosta per cambiare il mezzo pesante. Proprio le
caratteristiche anomale dell’autotreno non sono passate inosservate
all’equipaggio di una pattuglia della Polstrada di Giardini Naxos. Che
sabato, poco dopo le 13.30, sulla A18 Messina-Catania, ha notato il
telone che copriva il rimorchio del tir con numerosi squarci (praticati
per favorire la respirazione dei clandestini, stipati come delle bestie
e trasportati in condizioni al limite della sopravvivenza). È stato il
braccio di uno degli irregolari, che sporgeva dal telone, a far
scattare l’allarme e portare gli agenti a fermare il camion in un’area
di sosta poco dopo Taormina, in direzione Messina. Alcuni immigrati,
inoltre, sono scappati tra le campagne e sono stati acciuffati qualche
ora dopo a Taormina. Tutti gli altri sono stati trasferiti alla
“Calipari”, compresi i due ricoverati all’ospedale “Sirina” e poi
dimessi. Come precisato dal capo della Squadra mobile, dalla dirigente
della Polstrada e dal vicequestore di Messina, le “menti
pianificatrici” del viaggio della speranza hanno mostrato poca
lungimiranza. Se, da un lato, poteva risultare difficile sapere che i
controlli sulle strade da e per la Città dello Stretto erano stati
intensificati, per via del concerto di Ligabue, dall’altro, si
è rivelato imperdonabile l’errore di programmare l’”odissea” in un
giorno in cui non è ammessa la circolazione dei tir sulle autostrade
italiane. Percorrere tutte la tappe da San Leone,
nell’Agrigentino, dove l’autotreno ha caricato gli immigrati, a Milano,
sarebbe stato molto complicato. Presenti alla conferenza stampa di ieri
anche il comandante della Polstrada di Giardini Naxos, Pasquale
Santoro, e i suoi due uomini che hanno intimato l’alt al mezzo pesante.
Riccardo D’Andrea
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