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Caltanissetta, spari a un migrante nigeriano

Di Rosario Cauchi il . Sicilia

A Caltanissetta, negli ultimi
giorni, si sono registrati taluni episodi che riportano alla mente la
vicina Calabria e quella Rosarno che tanto ha fatto discutere.

Un migrante nigeriano, ospite
del centro “Testasecca” che si occupa di dare un tetto a richiedenti
asilo e non solo, nella serata di giovedì, anche se la notizia è 
stata comunicata successivamente, è stato raggiunto da alcuni
colpi esplosi da un’arma a salve.

Stando alla testimonianza della
vittima, che transitava a piedi per una via centrale del capoluogo di
provincia, la dinamica dei fatti sarebbe stata assai veloce. 

Un’auto, molto probabilmente
di colore giallo, si sarebbe affiancata al lato della strada sul quale
la vittima si stava muovendo, ed improvvisamente dal finestrino del
lato passeggero sarebbe apparsa la canna di un fucile.

I colpi hanno raggiunto l’obiettivo
prescelto dagli aggressori, ferendolo ad un braccio e alla schiena.

Il migrante, subito dopo, è
stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale “Sant’Elia”,
dove ha potuto ricevere le prime cure.

Gli agenti del commissariato
della Polizia di Stato sono ancora alla ricerca dell’auto descritta,
al bordo della quale vi sarebbero state quattro persone. 

I responsabili del centro “Testasecca” 
si sono detti sbalorditi, chiedendo che si faccia subito luce sull’accaduto.

Molti operatori del settore,
da anni sul campo, però, ammettono che “l’insofferenza e l’intolleranza
verso i migranti, soprattutto se extracomunitari, in città si rafforza
anno dopo anno”. 

La causa scatenante si colloca
anche attorno alle vicende connesse al Cie di Pian del Lago, mai veramente
accettato dalla popolazione di Caltanissetta.

La struttura, spesso assai
criticata dalle associazioni che si occupano del rispetto dei diritti
dei migranti, ha offerto occupazione negli ultimi anni ad almeno 120
lavoratori, assunti dalla cooperativa “Albatros”, costretta, a seguito
della riduzione degli arrivi, ad attivare i necessari ammortizzatori
sociali. 

Ma Pian del Lago ha significato,
al contempo, protesta e rabbia, espresse da migliaia di migranti che
dalla struttura nissena sono transitati, e manifestatesi anche con eclatanti
gesti: dagli scioperi della fame ai tentativi di fuga.

Non sono rare, del resto, neanche
le aggressioni, condotte spesso da minorenni, ai danni degli stessi
migranti che percorrono il tratto stradale che divide la città 
di Caltanissetta dalla contrada di Pian del Lago, o anche di giovani
extracomunitari che vivono nella zona più vecchia della città.

Non sono da escludere, comunque,
ulteriori sviluppi, che potrebbero giungere già nei prossimi giorni. 

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