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Caltanissetta, processo “Plutone”

Di Rosario Cauchi il . Sicilia

E’ stato ascoltato, nell’ambito
del processo “Plutone” che si celebra davanti al Tribunale
di Caltanissetta, il neo collaboratore di giustizia Emanuele Puzzanghera.

Si tratta del troncone, non
ancora conclusosi, di un importante procedimento che vede alla sbarra
diversi componenti di un gruppo che avrebbe assunto il monopolio dello
spaccio di stupefacenti a Caltanissetta.

Puzzanghera è stato ascoltato
a conclusione di un periodo a dir poco turbolento.

Il suo nome, infatti, era assurto
alle cronache dopo la decisione di collaborare con gli investigatori. 

L’esordio si era avuto con
l’operazione “Extrema Ratio”.

Lo scorso gennaio, infatti,
una lunga lettera indirizzata agli inquirenti, e scritta proprio da
Puzzanghera, aveva permesso di individuare la presunta volontà, che
sarebbe stata espressa da alcuni detenuti della cosca Emmanuello di
Gela, di eliminare l’ex sindaco della città nissena Rosario Crocetta
ed il magistrato Giovanbattista Tona.

Le informazioni gli sarebbero
giunte direttamente da un compagno di cella del carcere agrigentino
“Petrusa”.  

A confidarsi con Puzzanghera
sarebbe stato Emanuele Argenti, storico componente del gruppo capeggiato
da Daniele Emmanuello.

Dopo la decisione assunta,
il collaboratore venne trasferito al di fuori dei confini siciliani.

Il suo contributo si è 
concentrato, inoltre, intorno al processo “Plutone”: Puzzanghera,
infatti, avrebbe fatto parte di una banda in grado di rivendere sul
territorio nisseno notevoli quantitativi di sostanze stupefacenti, provenienti
da Milano e Palermo.

Intanto, però, il suo trasferimento
non è stato del tutto indolore. 

Dopo un periodo di relativa
tranquillità, Emanuele Puzzanghera è stato nuovamente arrestato dai
carabinieri del nucleo investigativo di Udine.

Il fermo risale allo scorso
mese: l’accusa contestatagli è quella della realizzazione di alcuni
furti all’interno di abitazioni della città friulana, compiuti
insieme al giovane Daniele Condorelli. 

Dopo alcuni giorni di permanenza
nel carcere di Udine, però, Puzzanghera ha deciso di togliersi la vita;
la notizia è stata resa nota nei primi giorni di luglio.

Il tentativo, fallito, non
gli ha consentito di rendere le proprie dichiarazioni di fronte ai magistrati
che si stanno occupando dell’inchiesta “Extrema Ratio”.

Adesso, il suo contributo è 
atteso a conclusione del periodo di sospensione estivo.

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