Le mani della camorra sulla ricostruzione a L’Aquila
“Una conferma alle nostre denunce. Sin dalle primi giorni avevamo monitorato, documentato e denunciato i tentativi ed i primi casi di infiltrazione della criminalità organizzata nella gestione degli appalti dell’emergenza e e lanciato l’allarme sulla mancata o ritardata attivazione di tutti gli strumenti di contrasto. Plaudiamo l’attività della Guardia di Finanza per l’operazione. E’ necessario mantenere alta la guardia sul post terremoto in Abruzzo, soprattutto in vista dell’inizio della ricostruzione vera in una terra impreparata a fronteggiare fenomeni di questa natura e che già prima del terremoto era terra di reinvestimento delle mafie. Desta preoccupazione la nascita, in territorio aquilano, di aziende con soci provenienti da altre regioni e che già dall’estate scorsa hanno aperti sedi nei comuni del cratere futuro L’esperienza del passato ci insegna che piu’ si andrà avanti con la ricostruzione cosiddetta pesante piu’ saranno appetibili gli appalti e gli affari per la criminalità organizzata. “ In una nota Libera. Associazione, nomi e numeri contro le mafie commenta l’operazione odierna della Guardia di Finanza ha visto sei arresti in ambienti vicini al clan dei Casalesi.
“I cittadini aquilani stanno gia’ pagando un prezzo altissimo. Il terremoto, certe case e palazzi crollati sono la testimonianza di speculazione, del cemento usato, degli appalti vinti forse con troppa facilità. Si deve cambiare pagina- conclude Libera- vigilare sulla ricostruzione, fare in modo che sia pulita, senza infiltrazioni mafiose o delle varie “cricche”, rispettosa dell’ambiente e della storia delle persone.”
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