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Le mafie nel pallone

Di Cesare Piccitto il . Progetti e iniziative

Scommesse, partite truccate, presidenti
boss, riciclaggio di soldi, le mani sul calcio minore le voci del
nuovo affare targato criminalità. Oggi, in una conferenza stampa
presso la Bottega dei sapori e dei saperi della legalità di Libera a
Roma, una anticipazione del libro che sarà disponibile a partire da
settembre. “Le mafie nel pallone” curato da Daniele Poto, edito
dal gruppo Abele, è una disamina precisa e puntuale degli interessi
malavitosi che ruotano dentro e fuori il mondo dei football italiano.
Dalla Lombardia al Lazio, abbracciando la Campania, la Basilicata,
Calabria, toccando la Puglia, con sospetti in Abruzzo e con un
radicamento profondo in Sicilia. E con il nord Italia che appare non
immune da questa onda di illegalità calcistica. Nella spartizione
della torta c’è dentro tutto il gotha della mafia, dai Lo Piccolo
ai Casalesi, dai Mallardo ai
Pelle’, dai Misso alla cosca dei Pesce a quella dei Santapaola. Oggi i
clan guardano al mondo del
calcio, controllano il calcio scommesse, condizionano le partite,
usano questo sport per cimentare legami della politica, riciclando
soldi. A fare gli onori di casa, presso la Bottega, il giornalista
Valerio Piccione che ha introdotto tra i primi l’autore
-giornalista Daniele Poto: “Questo lavoro nasce dalla volontà di
parlare di un affare silenzioso ed invisibile che tranne rare e poche
eccezioni non ha trovato spazio nei rapporti della “direzione
antimafia” degli ultimi tre anni. Abbiamo cercato di portare alla
luce un lavoro investigativo producendo un voluminoso testo lungo
centinaia di pagine di approfonditi report”. Nella mappatura fatta
dal testo il caso emblematico, per ciò che riguarda il grado di
infiltrazione e di condizionamento delle dinamiche agonistiche, è
sicuramente quello che riguarda il Potenza Calcio.

Entra a piè pari proprio sulla vicenda
del Potenza anche Marcello Cozzi, referente di Libera in Basilicata e
ufficio di presidenza dell’associazione. “A Potenza c’è un
binomio ormai acclarato tra calcio-camorra – dichiara Cozzi.. Il
Potenza è il caso-limite del sistema calcio mafioso e di un
micro-sistema nel pallone. Una cronistoria criminale che ha come
protagonista il giovane presidente della squadra Giuseppe
Postiglione.  Testimonianza
d’eccezione quella del
presidente della Lega calcio professionisti, Salvatore Lombardo, che
si riallaccia al caso Potenza, affermando: “il potenza calcio è
fuori dalla federazione calcio, per tutte le varie irregolarità
amministrative e per i fatti investigativi emersi. L’episodio –
prosegue – ha penalizzato il calcio in genere ma soprattutto la
lega calcio nonostante stiamo cercando di mettere in atto diverse
misure tecniche per evitare che situazioni del genere si ripetino in
futuro”. A chiudere la mattinata l’intervento di Don Luigi
Ciotti, presidente di Libera, che si sofferma sul drammatico quadro
che viene fuori dal libro di Poto, ma che nello stesso tempo
sottolinea che esistono tante altre società che si
contraddistinguono per trasparenza e scelta di legalità. “I boss
scelgono di investire soprattutto nelle piccole squadre nelle basse
categorie – commenta Ciotti – perché lo ritengono un fattore di
prestigio, potere, e soprattutto una maniera per controllare ed esser
riconoscibile nel territorio”. Il presidente di Libera conclude
ribadendo la necessità di riportare l’etica dentro il pallone.
Sorvegliare, denunciare ma soprattutto scelte concertate con tutte le
istituzioni coinvolte per poter dare una ripulita efficace e
definitiva al mondo del calcio.

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