L’ Estate è Libera!
Sono partiti i campi di
volontariato
e di studio sui beni confiscati alle mafie. In più di 3000, uomini
e donne di tutte le età, hanno dato convinta adesione per vivere
un’esperienza
di protagonismo reale alla lotta antimafia. Coltivare terreni, sostenere
gli operatori delle cooperative, essere al fianco delle associazioni
che con enorme sforzo si impegnano nella difficile ma fondamentale opera
di restituire i beni confiscati alla collettività, a tutti noi. Tutti
questi non sono solo “gesti simbolici”, sono piccoli ma determinanti
tasselli che tendono alla pratica del cambiamento reale. Un mosaico
composto di nomi e volti, storie di vita e di persone che interpretano
il volontariato come impegno, uno “sporcarsi le mani” lontano
dai cliché mediatici, a fari spenti.
Ma la luce emessa da tutte
queste energie positive è una luce accecante, capace di colpire
i mafiosi nel loro tallone d’achille, le loro proprietà, i loro
beni. D’estate diventano teatri ove va in scena il lavoro ma anche e
soprattutto lo studio, l’approfondimento e la socialità. Non solo
sostegno
alle cooperative di Libera Terra e alle associazioni ma aggregazione,
divertimento e unione. E’ proprio il caso di dirlo: “Una risata
lì seppellirà!”
Allo spirito di servizio dei
volontari si associa un percorso intenso di arricchimento e di crescita
all’insegna della reciprocità. Ricco è il programma pomeridiano
di incontri con i familiari di vittime delle mafie che tramite la loro
testimonianza sollecitano i volontari a riportare lo stesso impegno
anche nei territori di provenienza. Il campo di volontariato e di
studio,
quindi, non è un’esperienza a sé stante è la tappa di un percorso
che si pratica quotidianamente: la responsabilità civile.
Sono dodici i beni confiscati
che ospiteranno i volontari, da nord a sud, perchè le mafie sono
una questione nazionale anzi internazionale. Anche per questo sono
tantissimi
i volontari provenienti da tutte le parti del mondo, Stati Uniti,
Olanda,
Colombia, Spagna, India e tanto altro. Un ulteriore segnale di
attenzione
per il lavoro che Libera ha fatto negli ultimi anni, con Flare a livello
europeo e con tante realtà in giro per il mondo, rafforzando quei legami
di legalità e responsabilità necessari per combattere il progressivo
processo di globalizzazione della mafie.
Le esperienze dei campi
verranno
raccontate su www.libera.it, e saranno direttamente volontari a
raccontarsi tramite “Il diario dei campi”. Pagine di diario,
foto, video, la possibilità di liberare la fantasia, senza filtri,
per socializzare un’esperienza unica come poche. Tutte queste
testimonianze
parteciperanno ad un concorso “Libera la Parola” con l’obiettivo
di selezionare le migliori produzioni per poi partecipare alla stesura
di una pubblicazione su “E!State Liberi 2010”.
Grazie ai volontari, durante
questi anni, si è dimostrato che restituire un bene confiscato
alla collettività è il più alto gesto di una società
capace di reagire all’arroganza mafiosa, è il “potere dei segni”,
è la dimostrazione che solo “insieme” saremo in grado di
vincere la nostra battaglia.
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