Le Resistenze
Un ponte a due corsie che collega la Sicilia alla Toscana. Lo stanno costruendo per il terzo anno consecutivo i ragazzi del circolo Arci – presidio di Libera a Corleone. Si tratta di un campo estivo di formazione in Toscana organizzato dai ragazzi di Corleone che invertendo il leitmotiv che porta ogni anno tantissimi giovani da tutta Italia in Sicilia sui campi estivi di lavoro sui beni confiscati, hanno pensato di creare un campo in cui sia il sud a portare nel centro – nord d’Italia formazione, idee, spunti di riflessione.
“L’idea nasce – dichiara il presidente di Corleone dialogos, Giuseppe Crapisi – a partire dall’esperienza dei tanti ragazzi che arrivano qui in Sicilia per contribuire alle attività di riutilizzo sociale dei beni confiscati e per fare un’esperienza di formazione su questi temi. Ecco noi ci siamo detti: facciamo il percorso inverso, portiamo noi un po’ della nostra esperienza fuori”. La Toscana, Calenzano in particolare, li ha accolti subito tre anni fa e da allora, con questa cittadina alle porte di Firenze, c’è un legame che dura 365 giorni all’anno. Quest’anno il campo estivo si terrà dal 19 al 28 luglio, con la partecipazione fra gli altri della Cgil Toscana, l’Anpi di Calenzano, Libera Pistoia, e tante altre realtà.
Più di trenta fra ragazze e ragazzi di Corleone da più di sette anni sono impegnati in un’azione continua di monitoraggio, analisi, promozione del territorio e costantemente in prima linea nel settore della formazione e dell’informazione sul tema dei diritti da Corleone al resto del mondo. Dalla difesa dell’acqua come bene pubblico sino al riutilizzo sociale dei beni confiscati, Dialogos informa su cartaceo e on line, i corleonesi e i siciliani, mettendo insieme tanti pezzettini utili a costruire dal basso un’altra cultura alternativa a quella mafiosa e riscoprendo l’altra Corleone che lavora, studia, vive su questo territorio suo malgrado “simbolo” della potenza di Cosa nostra in Sicilia.
“Quest’anno – continua Crapisi – il campo toscano si articolerà in alcuni giorni a Calenzano, città con la quale abbiamo un rapporto ormai consolidato e alcuni a Pistoia dove c’è un presidio di Libera. Abbiamo inoltre voluto intitolare il campo di quest’anno “Resistenze” a conclusione di un percorso di riflessione che dallo scorso anno ad Anzola Dell’Emilia, passando per Portella della Ginestra, sino ad arrivare in Toscana, ci hanno fatto porre l’attenzione sulle “resistenze”: quella al fascismo e quella alle mafie. Quest’anno porteremo con noi l’esempio di Placido Rizzotto, sindacalista, già partigiano, ucciso da Cosa nostra a Corleone”. Epoche diverse, ideologie differenti, fenomeni distanti, che confluiscono all’interno di una complessiva lotta di resistenza che diventa sempre più costruzione di una comunità alternativa a quella in cui i cittadini vengono privati dei loro fondamentali diritti.
“In Toscana – conclude Crapisi – ritroviamo quei valori in cui ci identifichiamo: solidarietà, attenzione all’altro, alle diversità, corresponsabilità, attenzione istituzionale verso la lotta alle mafie” Un appuntamento significativo e originale quello proposto dai giovani di Corleone che inverte i termini del dibattito pubblico fra nord e sud, che mette in campo una rete di alleanza positiva e costruttiva fra diverse realtà, che punta alla formazione permanente come unico reale strumento di contrasto alla criminalità organizzata. Anche li, in Toscana, dove inchieste giornalistiche, lavori di ricerca, dimostrano quanto le mafie abbiano già inquinato il territorio (clicca qui per maggiori info. Su mafie in Toscana) e l’economia, anche in join venture con la criminalità organizzata internazionale.
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