Camorra: operazione Cc, sequestrati beni per 660 mln
Dalle prime ore di questa mattina, i carabinieri del Comando Provinciale di Caserta stanno dando esecuzione al Decreto di sequestro preventivo di beni emesso dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli (Federico Cafiero de Raho e Raffaello Falcone) nei confronti dei figli e di due nuore di Dante Passarelli, deceduto, ritenuto prestanome del clan dei Casalesi, per conto dei capi Francesco Schiavone, detto ‘Sandokan’, e Francesco Bidognetti, detto ‘cicciotto è mezzanottè, entrambi detenuti al 41 bis. Il provvedimento trae origine dallo sviluppo delle indagini patrimoniali scaturite dall’operazione ‘Calatià, che il 17 marzo 2009 portò all’arresto di 28 affiliati al clan di Casal di Principe nonchè a quello operante in Maddaloni. Le indagini hanno dimostrato come gli indagati abbiano posto in essere una condotta finalizzata a reimpiegare, in maniera diretta o mediata, i beni di provenienza illecita facendoli confluire in società apparentemente estranee sia alle dinamiche del sodalizio criminale di appartenenza sia alla capacità economica della famiglia Passarelli. In particolare, si legge in una nota dei carabinieri, «gli indagati distraevano e ostacolavano l’identificazione della provenienza delittuosa dei beni e del denaro investito nelle società denominate ‘Commerciale Europea Spà (mai colpita in precedenza da alcun provvedimento cautelare reale), con sede in Pignataro Maggiore (Ce), e Ipam Srl, con sede in Villa Literno (Ce), aziende entrambe impegnate nella produzione dello zucchero, nonchè di tutti i beni mobili e immobili riconducibili a queste società e ai soggetti che materialmente ne curano la gestione». Il valore complessivo dei beni colpiti è stimato in 660 milioni di euro.
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