“Per gli interessi di pochi si penalizza un paese
intero”
La mafia ringrazierà” dice l’europarlamentare Rita Borsellino a proposito del ddl intercettazioni. La cosiddetta legge bavaglio non piace alla sorella del magistrato Paolo Borsellino, ucciso nelle stragi del ’92. E Rita Borsellino parla anche di quel periodo, di quella verità “senza cui non si può avere giustizia” ; una giustizia che i giovani devono pretendere. Soprattutto i giovani siciliani: “il futuro dimenticato della Sicilia”.
Sono giorni di fermento contro la legge bavaglio. Lei che ne pensa di questo provvedimento?
Nessun bavaglio è positivo, e non lo è perché nega le libertà. È una legge, questa, che non permette di esprimere le proprie opinioni, di informare gli altri di quello che accade. È chiaro che è una censura bella e buona a chi vuole fare informazione. Per gli interessi di pochi si penalizza un paese intero.
La mafia ringrazia?
Sicuramente si. Ma la mafia in questi due anni ha ringraziato molto e in tante occasioni. Non è la prima volta. In questo periodo emergono frammenti di verità sulle stragi del ’92 /’93.
Lei che idea si è fatta di quelle stragi?
Io ho l’idea che fin quando non ci sarà tutta la verità, non ci sarà neanche giustizia. Ci sono dei magistrati coraggiosi che hanno accettato di seguire questa vicenda con professionalità. Tutto nasce dalle dichiarazioni di Spatuzza che dice delle cose inquietanti. Nonostante c’è già un processo in giudicato, con molti buchi lasciati aperti, c’è stato, da parte di alcuni magistrati, il coraggio e la competenza di riscontrare le verità inquietanti di Spatuzza. C’è stata la volontà di seguire un filo complesso, con molti ostacoli. E poi c’è Dell’Utri che dice che Spatuzza non dice
la verità perché Graviano in aula lo smentisce. Ma Graviano è un mafioso mica è un pentito. Per Dell’Utri Graviano è eroe quanto Mangano. È l’elogio dell’omertà.
Restando in Sicilia, uno dei drammi dell’isola sono i giovani che emigrano. A livello europeo che si può fare? Cosa state facendo?
L’Europa offre l’opportunità ai giovani di andare via per formarsi e poi, però, la Sicilia dovrebbe permettere di tornare. Noi – quando ero candidata alla Regione – avevamo fatto un programma molto bello e partecipato che cercava di creare le condizioni per far tornare, una volta formati, i giovani siciliani. Il Rita Express era questo. È un programma ancora valido perché non è stato mai applicato. L’Europa fornisce i fondi strutturali ma noi non li utilizziamo nè a livello regionale nè a livello nazionale. Quello che chiedo in Europa, e per questo vengo considerata anti italiana, è di controllare in maniera attenta.
Per esempio, i fondi per le infrastrutture dove sono andati a finire?
Sono fermi a Roma che medita, nella distrazione di qualcuno, di destinarli ad altro. È vero che i governatori siciliani hanno fatto schifo ma Roma collabora.
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