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Lo sciopero in rete

Di Stefano Fantino il . Rassegne

La giornata del silenzio contro il ddl Alfano rimbalza in rete. Niente giornali in edicola (con qualche eccezione), tv e radio senza notizie, e soprattutto siti fermi, ognuno con una scelta particolare e personale, ma ligi al dettame di fondo: non informare se non sul ddl sulle intercettazioni. Pagine bianchi, siti immobili e magari un articolo o qualche speciale che entri sul tema, lo svisceri o solamente ne renda ancora una volta evidente la portata negativa. La decisione della Fnsi ha trovato anche qualche resistenza per le modalità, con qualcuno che invocava maggior fantasia nella protesta, ma la linea di fondo è assolutamente condivisa e anche la rete non ha mancato di sottolinearlo. Il percorso di contrasto al ddl è ancora lungo e il sindacato saprà ascoltare le anime civili e professionali per dare vita a proteste durante questo luglio che si preannuncia torrido. Anche Libera Informazione,aderendo allo sciopero, ha listato a lutto il sito, completamente bianco, ricordando il grave danno del bavaglio. Una lotta importante per un sito che sul tema di mafia e antimafia porta avanti la sua linea editoriale, fortemente minata, sia dal punto di vista giornalistico che da quello originario delle indagini, da questo pesantissimo disegno di legge.  Anche i colleghi dell’Espresso, impegnati in un lavoro settimanale, hanno voluto partecipare allo sciopero devolvendo la retribuzione della propria giornata di lavoro alla Fondazione Libera Informazione. I siti online dal Fatto, all’Unità (con un Gramsci imbavagliato) alla Repubblica, rimangono fermi mentre il cuore della protesta, ma anche i piccoli siti che hanno lanciato l’idea stessa di sciopero web insieme al sindacato non sono da bene. Lettera 22, promotrice insieme ad Articolo 21 e Reporter senza Rete, di questa mobilitazione web, rinnova l’appello di adesione di  quelle redazioni “sommerse”,  spesso informali, che costituiscono l’informazione diffusa nel nostro Paese e che in gran parte viaggia sul web. E se il sito di una importante rivista come Narcomafie pubblica solo articoli a tema sul ddl, i colleghi di Antimafia Duemila, svuotano il sito per riempirlo di uno speciale che ripubblica miriadi di intercettazioni, audio compresi. Al fianco di queste realtà anche siti che si occupano di esteri e pacifismo, come Nigrizia, o Peacereporter rinunciano alle notizie per accodarsi alla lotta. Un giorno di contrasto che sarà solo il modo di inaugurare un percorso mensile di lotta che non si esaurirà con lo sciopero odierno.

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