NEWS

Isola Capo Rizzuto scende in piazza

Di Angela de Lorenzo (da ilcrotonese.it) il . Calabria

“Reagire a quello che è stato un
attacco alla democrazia e all’intero paese”. Con queste parole il
sindaco Carolina Girasole, dopo la serie di atti intimidatori
indirizzati alla sua Amministrazione e che l’hanno personalmente
colpita mandando in fiamme la sua auto, ha invitato i concittadini a
partecipare alla manifestazione che si terrà, su iniziativa della
stessa Amministrazione comunale, sabato 10 luglio, dalle ore 18 in
poi, per le strade di Isola Capo Rizzuto.

Per estendere questo invito il sindaco,
insieme al suo vice Anselmo Rizzo, all’assessore comunale Marcello
Bombardiere e al presidente del Consiglio Comunale, Paolo Petrocca,
ha convocato nel pomeriggio di martedì 6 luglio, un’assemblea
pubblica nella sala consiliare, alla quale hanno preso parte numerosi
cittadini e rappresentanti di associazioni cittadine.

La gente esca fuori

L’obiettivo di Carolina Girasole,
infatti, era proprio quello di parlare con la gente, per capire se
quei cittadini che l’hanno votata mettendole in mano la guida della
comunità sono pronti a combattere insieme a lei la battaglia per la
legalità. Per questo ha preferito un’assemblea pubblica al
Consiglio comunale straordinario: “sarebbero intervenuti solo gli
addetti ai lavori – ha spiegato – avrebbero espresso solidarietà
come è consueto fare, ma io voglio sapere se la gente è con me.
L’ho già detto e lo ripeto, non scappo, sono intenzionata a
portare avanti gli impegni presi con i miei elettori, ma per farlo ho
bisogno di sapere che i cittadini sono con me, altrimenti non ha
senso continuare. Questa guerra si deve vincere insieme. Non
lasciateci soli, perché soli non possiamo andare da nessuna parte.
Qualcuno definisce impossibile l’impresa di ristabilire la
legalità, ma noi siamo disposti a crederci ancora, nonostante tutto,
se voi non ci abbandonate”.

Intanto nella sala gremita di cittadini
si iniziava a registrare l’adesione delle diverse associazioni alla
manifestazione, che partirà proprio dal municipio; “una scelta –
ha spiegato il sindaco – che vuole sottolineare il senso di
appartenenza alle istituzioni e la voglia di disciplinare la
convivenza sulla base delle regole dello Stato”. Il corteo poi
proseguirà nelle strade principali del centro per fare un giro
completo del paese. “Questo corteo – ha aggiunto Carolina Girasole
– passando dalle porte delle case della gente deve invitarle ad
uscire fuori per far emergere il volto positivo di Isola Capo
Rizzuto, per far vedere che non siamo tutti mafiosi. Dobbiamo essere
tanti perché la nostra richiesta di legalità sia legittimatata agli
occhi dello Stato”.

Il sindaco ed altri cittadini che hanno
preso la parola, infatti, hanno dimostrato di essere consapevoli di
una cosa: soli non possono farcela. “Isola – ha ammesso una
cittadina – vive una stagione cupa, la situazione rischia di
aggravarsi a causa dei tanti interessi che gravitano attorno a questo
territorio, basti pensare ai 52 milioni di euro da investire in opere
pubbliche. Serve pretendere più attenzione dall’alto, perché
questa amministrazione sia letteralmente barricata dalle pressioni
che sicuramente arriveranno. La manifestazione non può bastare, deve
servire solo a rivendicare più presenza dello Stato”.

Sono stati numerosi i cittadini che,
prendendo la parola, hanno manifestato il proprio disagio, il
malcontento legato alla convivenza in una realtà in cui anche il
rispetto delle regole più banali sembra un’utopia e in cui, di
conseguenza, vige la tendenza a calpestare i diritti e la capacità
di operare per il bene comune. “Il problema – ha ribadito il
sindaco – è fare rispettare le regole e un amministratore che si
impone a questo scopo viene denigrato, insultato. Posso fare
l’esempio del lungomare: uno spazio di tutti su cui in tanti si
sono presi il lusso di costruire tettoie e di chiudere con recinti
degli spazi. Mi sono opposta a questa assurdità, ma sono risultata
impopolare. L’abusivismo violenta la costa, c’è anche chi ha
compiuto la follia di chiudersi con un recinto la spiaggia che è di
tutti… Capisco che il rispetto delle regole per una comunità non
abituata a rispettarle può risultare scomodo, ma in questo paese c’è
chi sta rendendo questi cambiamenti difficili da accettare
strumentalizzandoli a fini politici”.

Tanti gli interventi che si sono
succeduti, alcuni hanno avuto il tono di un vero e proprio sfogo. I
cittadini di Isola Capo Rizzuto si sono mostrati esasperati, hanno
lanciato una sorta di grido d’aiuto: “tenete duro – ha detto un
cittadino al sindaco – se voi avete bisogno di noi, anche noi abbiamo
bisogno di voi. Guai ad un ennesimo commissariamento del Comune, già
sappiamo cosa comporta! Cerchiamo di lavorare insieme per iniziare
dalle piccole cose, innanzitutto dall’educazione dei giovani,
perché questo paese sta perdendo i cittadini di domani”.

“Qui ad Isola – ha aggiunto un altro
– succedono cose assurde, per alcuni giorni non siamo riusciti
nemmeno a telefonare perché sono stati rubati anche i cavi della
linea telefonica cittadina. C’è una disgregazione sociale atavica,
quello che è successo al sindaco è solo l’apice. La verità è
che qui non siamo veri cittadini, non abbiamo reazioni comuni, ognuno
vive per sé. Le istituzioni non sono vissute come appartenenza, ma
sono ritenute solo enti dai quali si pretendono servizi e denaro,
sebbene non si contribuisca, perché qui nessuno vuole pagare le
tasse, ma tutti pretendono il servizio idrico e la nettezza urbana”.

Rispetto a questo effervescente clima
di allarme e di denuncia solo il parroco del paese, don Edoardo
Scordio, ha tentato di gettare acqua sul fuoco: “il sindaco – ha
detto – sa già della mia solidarietà, è ovvia, non voglio sminuire
il suo impegno, anche io ho avuto degli attentati e posso capirla.
Ma, su via, non scandalizziamoci troppo, è inutile essere così
pessimisti, infondo non è successo nulla di così tragico. Perché
vedere tutto così nero? Sono qui da 30 anni – ha aggiunto – e posso
dire che un progresso c’è stato. È vero, non è una realtà
perfetta, ma dov’è la perfezione? Questi episodi di criminalità
ci sono come ci sono più o meno ovunque e sono dati per scontati”.

Per il popolo di Isola il sostegno
della Chiesa, che da sempre ha svolto un ruolo molto attivo, è
fondamentale e per questo quando don Edoardo ha annunciato che non ci
sarà alla manifestazione di sabato perché impegnato per le messe
(tra sabato e domenica occorre celebrarne 18) il sindaco e altri
cittadini hanno proposto di spostare l’orario della manifestazione,
anche di rimandarla di un giorno, qualcuno ha anche chiesto al
parroco di annullare tutte le messe per celebrarne una conclusiva a
fine manifestazione, ma don Edoardo è stato irremovibile: “non è
possibile, mi dispiace, ma non posso farlo, le messe a cui
partecipano anche i turisti dei villaggi che di questi problemi non
sanno nulla, non si possono spostare, non dipende da me. Ci saranno
comunque le associazioni della parrocchia”. Tuttavia don Edoardo ha
invitato tutti alla condivisione delle iniziative intraprese.

I sindacati partecipano uniti

A garantire il loro convinto sostegno
sono stati, invece, i sindacati, che hanno annunciato di partecipare
alla manifestazione in maniera unitaria. All’assemblea ha preso la
parola anche il segretario provinciale di Cgil, Antonio Spataro:
“aderiamo ufficialmente a questo appuntamento – ha detto – ma siamo
pronti a sostenere i cittadini di Isola Capo Rizzuto prima e dopo,
perché questa è una situazione che riguarda tutti, la lotta per la
legalità non può essere demandata solo alla Magistratura e alle
forze dell’ordine. Questo territorio, grazie alle iniziative di
questa amministrazione – l’utilizzo dei beni confiscati, la lotta
all’abusivismo – sta dando segnali fortissimi a tutta la Calabria,
non tiriamoci indietro proprio ora, è normale avere paura, ma questo
sentimento sia superato dalla consapevolezza che perdere ad Isola
vuol dire perdere in tutti quei luoghi in cui è arrivato il
messaggio del suo cambiamento”.

All’iniziativa è stata presente
anche il vice presidente della Regione Calabria, Antonella Stasi, che
ha assicurato la presenza alla manifestazione di sabato.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link