Le mafie, pericolo globale
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Francesco Forgione, giornalista,
scrittore, docente di storia e sociologia delle organizzazioni
criminali all’università de L’Aquila. Nel corso della
legislatura 2006-2008 è stato Presidente della Commissione
parlamentare d’inchiesta sulla criminalità organizzata che, per la
prima volta nella sua storia, ha dedicato la relazione finale alla
‘ndrangheta. E’ l’autore del libro Mafia Export presentato il 2
luglio alla festa de “La Barriera”, mensile di Vigevano, con la
preziosa collaborazione di Lorenzo Frigerio di Libera Informazione
che ha presentato l’evento.
Ciò che è emerso in maniera forte ed
evidente dal coinvolgente racconto di Forgione è una dimensione
globale economico-finanziaria delle realtà mafiose che senza il
coinvolgimento di strutture borghesi della società: commercialisti,
avvocati, notai, banchieri e finanzieri troverebbero senz’altro
maggiori difficoltà a diffondersi anche nelle regioni del nord
Italia. La rete organizzativa criminale e la dimensione finanziaria
sono come due autostrade parallele che non si incontrano mai. Per
gestire una massa di capitali come quelli derivati dal narcotraffico,
che crea un plusvalore maggiore di qualsiasi altra merce, c’è
bisogno di una struttura in grado di re-immettere questi capitali
criminali nell’economia: ed è in questo modo che si perde il
confine tra legale e illegale. Cosa che avviene sempre più spesso in
città come Milano, Torino, Bologna, Genova ecc. In questo panorama
il Governo italiano ha comportamenti altalenanti: sono state attuate
alcune iniziative positive, come l’inasprimento delle pene e la
creazione dell’Agenzia per la gestione dei beni confiscati e
purtroppo, però, ci sono una serie di segnali negativi, come la
legge sulle intercettazioni telefoniche e soprattutto lo scudo
fiscale che hanno garantito di far rientrare in modo anonimo i
capitali illecitamente esportati all’estero e che rischiano di
favorire la dimensione economico-finanziaria delle organizzazioni
malavitose. Inoltre, il continuo attacco all’autonomia e
all’indipendenza della magistratura come le proposte di modifica
delle norme sui collaboratori di giustizia certo non aiutano certo
l’azione di contrasto alla mafia.
In questo panorama il libro
Mafia Export è sicuramente uno stimolo perché creare un programma
che documenti la dimensione internazionale delle mafie che è quella
che oggi permette loro di conquistarsi uno spazio pubblico e un
potere di contrattazione con la politica. Se ci si limita alla
repressione e alla dimensione penale e giudiziaria, non si arriverà
mai a una soluzione duratura. Nei tribunali possiamo avere verità e
giustizia, ma la lotta alla mafia dobbiamo vincerla nella dimensione
sociale e culturale .
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