Gela, si avvia a conclusione il processo per l’omicidio Belladonna
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Nel corso della lunga faida gelese che
contrappose Cosa nostra e Stidda furono diversi i minorenni
coinvolti, non solo quali carnefici ma, inoltre, come vittime di
efferati omicidi: tra i colpiti anche l’allora sedicenne Forunato
Belladona.Il processo di primo grado per quei
fatti si appresta alla conclusione. La Corte d’Assise di
Caltanissetta dovrebbe emettere il dispositivo la prossima settimana.
A rispondere del delitto, ricordato
nella memoria collettiva a causa dell’assoluta violenza esercitata
dagli autori, con il corpo di Belladona ridotto ad una sorta di
tizzone ardente, sono due esponenti del clan Emmanuello: Carmelo
Massimo Bilizzi e Gianluca Gammino.
I due imputati avrebbero ucciso il
sedicenne, ritenuto un cane sciolto da punire, nel Luglio del 1998,
dopo averlo sottoposto a torture e sevizie: il corpo, alla fine dato
alle fiamme, venne ritrovato all’interno di un canneto cittadino
praticamente un mese dopo.
Inizialmente, l’ergastolo per tale
omicidio venne comminato a Rosario Trubia e Felice Mirko Turco, ma
dopo il pentimento del primo e le dichiarazioni di altri
collaboratori di giustizia, le accuse decaddero, e l’obiettivo degli
inquirenti si spostò in direzione di Billizzi e Gamminio.
Il sostituto procuratore della Dda di
Caltanissetta, Onelio Dodero, ha chiesto in aula la condanna
all’ergastolo per i due imputati, mentre i difensori degli stessi,
gli avvocati Sergio Iacona e Danilo Tipo, l’assoluzione per non aver
commesso il fatto. Adesso, Carmelo Massimo Bilizzi e Gianluca
Gammino, già detenuti e recentemente condannati per la strage di
Vittoria del 2 Gennaio del 1999, attendono il verdetto della corte
nissena.
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