NEWS

“Gli immigrati sono il futuro del nostro paese”

Di Giorgio Ruta il . Internazionale

Varie associazioni che si mettono a
discutere assieme e una domanda: cos’è l’immigrazione a Milano? La
domanda se la sono posta i partecipanti al seminario organizzato,
mercoledì 30 giugno, da gran parte del mondo associativo milanese:
da Libera alle Acli, passando per la Cgil. Un seminario per
approfondire una tematica molte volte abbandonata alle emergenze,
alle varie Rosarno e per fare proposte concrete: cittadinanza e voto
amministrativo. Inoltre, questo non è che il primo passo di un
percorso che verterà su quattro temi chiave: immigrazione, diritti,
lavoro e legalità. “Continueremo con iniziative di protesta,
proposta e di festa” – ci dice Francesca Terzoni, dell’associazione
Primo Marzo. “Ci vogliamo arricchire non certo impoverire con le
altre comunità”.

Al centro dell’iniziativa che avete
organizzato c’era una domanda: cos’è l’immigrazione a Milano?

Cos’è l’immigrazione a Milano è
il titolo dell’iniziativa con la quale abbiamo organizzato un
percorso. Percorso che continueremo dando stimoli alla cittadinanza e
alla politica. L’immigrazione è una materia complessa che va
gestita in maniera attenta e seria e non come un fenomeno
emergenziale. Perché è un fenomeno strutturale, un fenomeno normale
che fa parte del futuro dell’Italia e di Milano. In particolare,
noi abbiamo cominciato con il capoluogo lombardo perché a breve ci
saranno le elezioni e intendiamo dare degli stimoli e accendere i
riflettori sull’immigrazione. Noi oggi abbiamo avanzato due
proposte precise: l’attribuzione del voto amministrativo agli
immigrati regolari e il diritto alla cittadinanza per chi nasce e
cresce in Italia. Lo scopo è quello di rendere la nostra società un
gruppo omogeneo con una pienezza di diritti.

Voi, quindi, vi rivolgete pure alle
istituzioni, punto nevralgico per la risoluzione del fenomeno. Ma in
Lombardia come affrontano il problema?

Affrontano il problema in maniera
repressiva. Ci sono stati solo a Milano 500 sgomberi dall’inizio
dell’anno. Sono costati tanti soldi e non hanno risolto niente
perchè gli immigrati si sono spostati da un’altra parte. Bisogna
prevedere politiche di coesione, di accettazione di questa presenza.
Sennò solo con la repressione avremo soltanto conflitti e si
fomenteranno le distanze, gli odi razziali. Ci saranno tante comunità
distanti tra loro che si guardano in cagnesco.

Quindi il fenomeno viene visto soltanto
in chiave sicurezza. Si punta sulla paura.

La paura del diverso nasce da
ignoranza, non conoscenza. Il diverso fa paura perché non lo
conosci. Perché se lo conosci lo consideri come te e quindi come
soggetto destinatario di diritti. E non fa più paura.

Abbiamo visto a Rosarno o a Cassibile
il lavoro che svolgono i migranti. In Lombardia quali sono i lavori
che più interessano i migranti?

Molti lavorano nell’edilizia. Oltre
il 50% di iscritti della Fillea sono immigrati. Ma sono pure inseriti
nella ristorazione; o sono piccoli imprenditori o sono colf e
badanti; oppure sono inseriti nell’industria, molti sono
metalmeccanici. Fanno lavori che comunque sono strategici per il
futuro del nostro paese. Per questo la questione va affrontata in
maniera strutturale e non come un’emergenza. Se i migranti tutta d’un
colpo scomparissero, Milano e tutta l’Italia si troverebbero in
seria difficoltà.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link