Apareco, i congolesi in piazza per manifestare contro massacri e violenze
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Roma, Piazza Venezia, ore 15.00. Una trentina di persone ha manifestato contro i massacri e le violenze che da anni colpiscono la popolazione della Repubblica Democratica del Congo. Sotto un sole caldissimo, il gruppo ha iniziato a cantare e suonare i tamburi, sventolando bandiere con la scritta “Apareco”, che sta per Associazione dei Patrioti per la Rifondazione del Congo. Hanno poi srotolato due striscioni, uno in francese e uno in italiano: “basta con il genocidio, le violenze sessuali, torture, crimini umanitari sostenuti dalle grandi potenze in Congo”.
Dopo aver catturato l’attenzione di passanti e turisti, il portavoce ha iniziato a parlare, in maniera animata ma decisamente lucida e definita, della situazione del Paese centroafricano, delle violenze portate avanti tanto dagli apparati statali quanto dalle fazioni armate antigovernative. Il tutto con il beneplacito dei Paesi occidentali, affamati di coltan, il materiale necessario per la produzione di materiali informatici e tecnologici, di cui è ricco il territorio congolese. I manifestanti, per voce del leader, hanno accusato sia le potenze occidentali, sia i mezzi di informazione, colpevoli di tacere sulla situazione nella repubblica africana, oppure di mistificarla, parlandone come di una guerra tribale, occultando gli interessi politico-economici che manovrano i massacri continui.
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