NEWS

Giornalisti minacciati in Calabria

Di Giorgio Sammito il . Calabria

Vi sentite tutelati dai direttori e dagli editori quando vi arrivano le minacce?

Beh, la situazione non è semplice. La diarchia editori/autori non reagisce molto bene a questi episodi. Tutto dipende dallo status giornalista. Se ha un contratto regolare, allora la testata “ci fa una bella figura”, grazie alle ospitate televisive e la solidarietà espressa dai colleghi. Se invece il giornalista minacciato non è in regola – per esempio è un precario sottopagato – per l’editore diventa una questione spinosa.

Non è raro, in Calabria, riscontrare fenomeni di infiltrazione mafiosa all’interno delle istituzioni. Qual è il comportamento di queste ultime in caso di minacce ai giornalisti?

Ufficialmente gli episodi di intimidazione sono seguiti da fiumi di comunicati di solidarietà da parte delle istituzioni. Ma è solo un atteggiamento di facciata, visto che la solidarietà sparisce il giorno successivo, e soprattutto non è seguita da misure volte a tutelare la nostra sicurezza. La verità è che i “messaggi” che ci manda la ‘ndrangheta fanno piacere anche ai rappresentanti politici e agli uomini d’affari, perché quando parliamo di mafia tocchiamo inevitabilmente anche i loro interessi.  Le minacce che ci arrivano non sono soltanto mafiose, ma anche da parte di sindaci e assessori. Magari non ti mandano i proiettili…!

Ecco, appunto: la ‘ndrangheta comunica attraverso un linguaggio simbolico, e i “messaggi” che ricevete hanno diverse forme. In genere riuscite a identificare il mittente e a decifrare questi codici?

Solo a volte. Dipende dal tipo di messaggio che ricevi: sicuramente un’automobile incendiata è opera della manovalanza, mentre invece i boss o gli uomini politici più in vista usano metodi più ‘raffinati’. Però, per quanto riguarda il mittente, spesso è difficile distinguere una minaccia che arriva da un boss da quella di un politico.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link