Non si raggiunge il 20% di percentuale. La qualità della raccolta è peggiorata. Con i comuni che barano sui dati. Mancano i siti di “compostaggio” funzionanti. Una telenovela infinita, frutto di indecisione, incapacità e malapolitica. Impianti di compostaggio necessari, anzi imprescindibili, dalla mancanza dei quali, ennesimo paradosso, i più penalizzati sono i comuni virtuosi, costretti a portare a centinaia di chilometri il proprio organico, a costi insostenibili. A distanza di oltre un anno dall’inaugurazione dell’inceneritore di Acerra, in pompa magna del premier l’impianto funziona a scappamento ridotto con numerosi sforamenti di Pm10. Rimangono ancora da smaltire gli oltre 6 milioni di ecoballe accumulate negli anni, dopo che le loro immagini hanno sbigottito il mondo intero. A oggi, nessuno sa bene cosa farne; nel frattempo, sono diventate veri “monumenti” all’inefficienza, oltre a causare un vero e proprio disastro ambientale…
Anche la cosiddetta provincializzazione della gestione del ciclo rifiuti – cioè ciascuna delle cinque province della regione dovrebbe essere autonoma e autosufficiente – in pratica non è mai stata avviata. E alla fine il miracolo di Berlusconi si e’ ridotto nell’apertura di tanti buchi nel ventre del territorio campano. Niente programmazione. Solo la politica del rattoppo. Ed ecco che le discariche fanno ancora la parte del leone, a discapito dei territori, molto spesso di eccellenza, e di comunità sofferenti. Sono sei funzionati. Altre tre chiuse. Gia’ esaurite. Ultimo capitolo, non meno importante, quello delle bonifiche. Previste da anni e mai realizzate, mentre si sono aperte diverse inchieste giudiziarie. È difficile quantificare il numero di discariche abusive, di siti oggetto di abbandono incontrollato di rifiuti di ogni genere. Saranno centinaia,migliaia, sparse su tutte il territorio regionale, nessuna provincia esclusa. L’unico dato ufficiale arriva dall’Arpac che parla di 5.281 siti potenzialmente inquinati. In totale, soltanto per 13 siti si sono concluse le procedure con certificazione di avvenuta bonifica.. E non stiamo neanche parlando delle discariche storiche dell’ecomafia, quelle citate agli inizi degli anni Novanta nei primi Rapporti Ecomafia di Legambiente (le stesse di cui ha parlato negli scorsi anni il collaboratore di giustizia Gaetano Vassallo). E il risultato finale nella “Campania delle balle” è sotto gli occhi di tutti. Un territorio massacrato dove rifiuti, ecoballe e veleni sono i veri padroni, insieme a politici per tanti anni spesso assenti, con industriali conniventi, camorristi e colletti bianchi. Personaggi di un film che dura da sedici anni. E dove è ancora lontano la parola “fine”.
da l’Unità 18.06.2010