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Una festa di giornalismo alla ricerca della verità

Di Gaetano Liardo il . Progetti e iniziative

Sedici anni fa morivano, assassinati in Somalia Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Sedici lunghi anni di inchieste, investigazioni, una commissione parlamentare d’inchiesta sul caso ma nessuna verità giudiziaria. Nello scenario di una Riccione distratta dalla stagione estiva incontriamo Andrea Vianello, conduttore di “Mi manda Rai 3” e direttore scientifico del Premio Alpi. Numerose verosimili ricostruzioni giornalistiche hanno già scritto una verità storica ma la giustizia non ha ancora fatto il suo corso. «Noi giornalisti colleghi di Ilaria e Miran – commenta Vianello – abbiamo provato a fare il nostro dovere, anche se non tutti per la verità».

Il mondo dell’informazione ha lavorato, bene o male, sul caso Alpi – Hrovatin, ma la magistratura? «La giustizia, invece, il suo mestiere non lo ha fatto.  Adesso – sottolinea Vianello –  c’è in carcere una persona, probabilmente una persona sbagliata,  messa dentro come capro espiatorio. In realtà dietro c’è una storia molto più ampia.  Che la magistratura ancora non è riuscita a svelare». 

«Si è accertato giornalisticamente, storicamente – continua – che si è trattato di un autentico duplice omicidio, che sedici anni fa Ilaria e Miran sono caduti in un agguato, perché avevano scoperto delle cose, avevano compiuto il loro mestiere. Hanno fatto un’inchiesta, hanno trovato una pista, una pista intricata che mette insieme lo scandalo della cooperazione italiana, e il traffico dei rifiuti radioattivi».  Un intreccio molto forte e molto complesso.

«Il giudice per le indagini preliminari ha respinto la richiesta di archiviazione e quindi il caso giudiziario è ancora aperto. Il Premio Ilaria Alpi – aggiunge Vianello – ha promosso un appello rivolto a tutti i cittadini, affinché tutta la società civile, non solo la politica, si mobiliti perché questo caso, la battaglia coraggiosa che Giorgio e Luciana Alpi stanno portando avanti, non sia vana»

«Noi sappiamo presumibilmente che cosa è accaduto, ma i responsabili principali sono ancora a piede libero, di alcuni abbiamo nomi e cognomi, quello che chiediamo è che la giustizia faccia il suo dovere e che raggiunga fino in fondo il suo scopo, quello di colpire che ha ucciso in modo vigliacco due colleghi che stavano facendo il proprio dovere, e di regalare alla famiglia e all’Italia intera la verità su questo mistero». Una verità che possa mettere la parola fine alla tragica morte di Ilaria e Miran.

Clicca qui per vederei l’intervista a Andrea Vianello

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