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Il caso strill

Di Anna Foti il . Calabria

Censura o scelta di opportunità? Non è stato comunicato e neanche motivato a Raffaele Mortelliti, direttore editoriale di Strill.it, l’oscuramento da face book delle pagine relative alla rassegna “Tabularasa”. Certa è comunque la limitazione della libertà di espressione che ha già attirato la solidarietà della rete e non solo. Scomparsi, infatti, improvvisamente account, fan page e rassegna, con riferimento al ciclo di incontri di denuncia e inchiesta giornalistica programmati dall’associazione urba/strill.it per i giorni compresi tra il 19 e 22 luglio 2010 a Reggio Calabria. A scatenare la reazione del social network più frequentato del momento, potrebbe essere stata una foto forte sì, ma non avulsa dal contesto della rassegna cui era legata, ossia lo stato di soffocamento in versa la Calabria e in cui versano i calabresi.

Dunque un volto soffocato dalla plastica.

Pura rappresentazione, diretta comunicazione per chi ha scelto quello scatto per promuovere l’iniziativa, un’immagine troppo dura per un social network accessibile a tutti e dalle regole evidentemente molto ferree; un’immagine troppo forte per l’amministratore di face book che potrebbe aver sanzionato questa scelta comunicativa addirittura con la rimozione dell’intero contenuto relativo alla rassegna editoriale e non solo della foto incriminata.

“Se un’immagine può essere valutata da qualcuno al punto da essere eliminata dal web, intendiamo sapere da chi e con quali criteri, altrimenti il rischio di censura è attuale e concreto”, ha dichiarato Raffaele Mortelliti.

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