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Blitz in Riviera, 8 in manette

Di Stefano Fantino il . Liguria



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Tentata estorsione, favoreggiamento
della prostituzione. E l’ombra che dietro a questi reati ci sia
qualcosa di più grande che, finalmente, viene fuori nell’estremo
ponente ligure. Una domenica insolita, un blitz scattato in piena
notte e conclusosi alle prime ore del mattino e che ha visto un
dispiegamento di uomini e mezzi in grande stile con quasi cento
Carabinieri, tra nucleo operativo, comando provinciale e comando di
Ventimiglia, e il supporto di un elicottero dell’Arma. Coadiuvati
dalla Polizia Giudiziaria e dalle unità cinofile della Guardia di
Finanza. Sono così state eseguite ben otto ordinanze di custodia
cautelare richieste dalla procura di Sanremo, diretta da più di un
anno e mezzo dal procuratore capo Roberto Cavallone. Le ordinanze,
avallate dal Gip, hanno “colpito” diversi imprenditori residenti
tra Sanremo e Ventimiglia mentre in contemporanea si sono svolte
importanti perquisizioni in locali, sempre tra la città matuziana e
il confine di Stato.

I nomi e le accuse

Tra gli arrestati, otto in tutto come
già sottolineato, spiccano i fratelli Maurizio, Giovanni e Roberto
Pellegrino. Due dei fratelli fermati nella fattispecie sono titolari,
insieme a un altro fratello, della F.Lli Pellegrino S.A.S. Di
Pellegrino Giovanni & C.
una impresa bordigotta attiva nel
movimento terra. Manette anche per i fratelli di Bordighera, Teodoro,
Domenico e Francesco Valente, insieme a Rocco De Marte e Francesco
Barillaro. Durante l’incontro in procura di questa mattina, il
procuratore capo matuziano Roberto Cavallone ha indicato i reati per
cui è stata chiesta la custodia: tra questi spiccano tentata
estorsione, intimidazione, resistenza a pubblico ufficiale,
favoreggiamento della prostituzione. Legati agli arresti anche le
perquisizioni che nelle prime ore di domenica sono state effettuate
nei locali “La grotta del Drago”, a Sanremo, e “L’Arcobaleno”,
a Bordighera. Le ordinanze sono il frutto di una complessa attività
di indagine che già dal 2009 vedeva la procura di Sanremo
interessata a vagliare i presunti interessi commerciali che vedevano
al centro alcune attività economiche della città delle Palme,
Bordighera. Lo stesso Cavallone ha parlato di «sviluppo di una
indagine nella speranza che sul territorio venga presto a
riaffermarsi il principio della legalità». A Roberto Pellegrino è
contestata la sola resistenza a pubblico ufficiale, come a De Marte e
Maurizio Pellegrino la tentata estorsione. Per Francesco Barillaro
l’aver esercitato pressione sulla politica locale, mentre ai quattro
rimanenti l’accusa di favoreggiamento della prostituzione.

Licenze commerciali, sale giochi e
prostituzione

I due locali perquisiti sarebbero
infatti, secondo la procura, due basi, una a Sanremo, l’altra a
Bordighera, per sfruttare la prostituzione; luoghi dove le ragazze
venivano utilizzate per fornire prestazioni di natura sessuale. Le
minacce e i gesti intimidatori rientrano invece in un sistema per cui
venivano esercitati per ottenere licenze o permessi in maniera più
facile, sorta di canali preferenziali per stabilire attività
economiche e commerciali. Ci sarebbe, infatti anche un collegamento
con un’altra vicenda di intimidazioni per l’apertura di una sala
giochi a Bordighera. La mancata concessione avrebbe dato il via
all’indagine su denuncia di un dipendente comunale. E il discorso
delle minacce assume tinte fosche nel momento in cui le indagini
battono anche sul caso delle minacce, tramite l’invio di un
proiettile chiuso in una busta, al presidente del consiglio comunale
di Bordighera Donatella Albano, per cui gli assessori Franco Colacito
e Rocco Fontono stati ascoltati come persone informate dei fatti dal
Procuratore di Sanremo Roberto Cavallone, nei mesi scorsi.

Gli interrogatori e il vizio della
memoria

In mattinata si sono svolti e si stanno
svolgendo, tra Sanremo e Imperia, gli interrogatori di garanzia per
gli otto arrestati. Nel frattempo rimane, nell’immaginario
collettivo, il grande dispiegamento che cela possibili inquietanti
sviluppi futuri. Non a caso alcuni tra gli arrestati, già da tempo
sono noti agli inquirenti, e qualcuno, anche di recente, è stato
protagonista di pesanti avvenimenti di cronaca. Il 26 novembre scorso
Roberto Pellegrino, uno dei tre fratelli di origine calabrese
arrestati, era stato condannato a due anni di carcere per traffico
internazionale di armi,

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