Nel silenzio le illegalità e le agromafie dominano a Vittoria
“..nel novembre del 2007 gli uomini della DDA di Catania filmarono per una settimana i movimenti attorno al Mercato Ortofrutticolo di Vittoria, scoprendo l’esistenza di un vero e proprio tariffario..per ogni camion che partiva verso il Centro-nord gli emissari dei clan intascano 300 euro..pagavano la diaria mafiosa anche i cottimisti impegnati nello scarico delle cassette..” (tratto dall’articolo “Mafia e Agroalimentare” pubblicato su Economy, inserto di Panorama, 7 maggio 2008)
Diverse testate nazionali come la Repubblica, Il Sole 24 Ore e l’Espresso in numerosi articoli ed inchieste hanno denunciato da tempo le anomalie di funzionamento della filiera agroalimentare ipparina e di commercializzazione al Mercato Ortofrutticolo di Vittoria. L’Espresso del 28 maggio 2009 in merito ad un inchiesta sul Mercato di Vittoria titolava in maniera forte: “.. i prezzi li fa la mafia..”. Il Mercato Ortofrutticolo di Vittoria da anni è oggetto di attenzione da parte dagli organi inquirenti e risulta essere citato da diverse relazioni della Commissione Nazionale Antimafia, della Direzione Nazionale Antimafia (DNA) ed è al centro di inchieste da parte della DDA di Catania (Economy, Maggio 2008). La DNA nella relazione del Dicembre 2008 afferma che la struttura commerciale ortofrutticola della Città di Vittoria è collegata con il Mercato Ortofrutticolo di Fondi da tempo al centro di indagini da parte della DDA di Roma che ha accertato come la ‘ndrangheta lo controlla grazie anche alla complicità e alla passività di amministratori, dirigenti e funzionari del Comune di Fondi (dati emersi dall’accesso disposto dal Prefetto di Latina).
La DNA nella sua relazione del 2008 riscontra che a partire dai Mercati Ortofrutticoli di Vittoria, Fondi e Milano si sono costituiti pericolosi cartelli che gestiscono e controllano in maniera monopolistica e mafiosa le rotte della commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli verso le varie zone d’Italia. La DNA fa inoltre emergere potenti collegamenti operativi per il controllo delle attività di autotrasporto su gomma e di confezionamento dei prodotti ortofrutticoli fra soggetti malavitosi legati alle organizzazioni criminali della camorra, ‘ndrangheta e di Cosa Nostra operanti nei mercati ortofrutticoli di Fondi e di Vittoria.
Secondo un modello ricorrente a Vittoria e Fondi i punti piu’ sensibili per le infiltrazioni malavitose nella filiera agroalimentare sono costituiti: a) dai servizi di trasporto su gomma dell’ortofrutta da e per i Mercati; dalle imprese dell’indotto (estorsioni indirette quali ad esempio l’imposizione di servizi, forniture e di cassette per imballaggio); c) dalla falsificazione delle tracce di provenienza dell’ortofrutta (come la falsificazione di etichettature e cosi’ prodotti del Nordafrica vengono spacciati per comunitari); e) dal livello anomalo di lievitazione dei prezzi per effetto di intermediazioni non sempre lineari svolte dai commissionari mediante forme miste di produzione, stoccaggio e commercializzazione. La situazione di agibilità all’interno dei Mercati risente inoltre di un clima complessivo di elevata tolleranza all’illegalità e secondo alcune fonti sindacali anche i lavoratori del Mercato opererebbero in nero o in grigio con orari di turnazione anomali e con scarso rispetto dei contratti di lavoro. Una sorta di zona franca davanti alla quale in tanti chiudono gli occhi o fanno finta di non sapere.
Il recente blitz di maggio delle forze dell’Ordine che ha visto arrestare una settantina di malavitosi nel centro-sud, di cui tre a Vittoria e vicini al clan dei casalesi, sono una conferma di quanto affermato dalla DNA. I casalesi e diversi personaggi contigui a ndrangheta, cosa nostra e camorra frequentano Vittoria e il suo Mercato e all’interno della filiera agroalimentare trovano un terreno appetibile dove esercitare i loro poteri criminali drenando risorse o riciclando denaro sporco. Settori fondamentali dell’economia ipparina e vittoriese sono duramente condizionati da diffusi poteri illegali che sempre piu’ spesso con-vivono pericolosamente con il mondo apparentemente legale: queste due realtà sono fortemente embricate tra loro e talora risulta veramente difficile separarle nettamente.
Il Sindaco di Vittoria Nicosia e i suoi assessori ogni qualvolta qualcuno parla di pesante situazione al Mercato e nella filiera sbagliano ad irritarsi o a minimizzare o a fare i primi della classe facendo capire che tutto è sotto controllo. Parlarne non significa criminalizzare o non tutelare il comparto agricolo: al contrario è il silenzio che lo sta uccidendo. Troia sta bruciando ed davvero incredibile la blanda presa di posizione di amministratori locali e deputati regionali e nazionali iblei all’indomani del blitz: tre malavitosi vicini alla camorra vengono presi con i loro camion a Vittoria e quasi nessuno parla. Secondo la DNA le illegalità e la criminalità monopolizzano e controllano la filiera e le attività del Mercato (il prezzo e la vendita del prodotto, il facchinaggio e le attività lavorative, il trasporto su gomma, la commercializzazione) e la Città non si scuote. I produttori agricoli sono in ginocchio e pagano piu’ degli altri questo condizionamento illegale e malavitoso. Cosa bisogna aspettare ancora per gridare forte che Troia brucia?
Occorre riavviare il processo di trasformazione, avviato il 16 dicembre del 2008, che porta all’insediamento reale della nuova Società di gestione del Mercato Ortofrutticolo e all’approvazione degli schemi di convenzione e del regolamento orientati ad introdurre regole chiare e a disciplinare in modo innovativo e trasparente il funzionamento e le diverse attività all’interno del Mercato stesso. I decennali temporeggiamenti uniti alla mancanza di modernizzazione e di regole certe sono inaccettabili.
Bisogna affrontare urgentemente in Consiglio Comunale questi argomenti e arrivare ad una proposta di convenzione e di regolamento del Mercato largamente discussa e condivisa dai produttori e dai diversi soggetti del comparto agricolo.
Il Sindaco Nicosia faccia tesoro delle informazioni della Direzione Nazionale Antimafia e tenga conto del recente blitz contro le agromafie: apra un discorso credibile con la Città e coinvolga i cittadini sui rischi drammaticamente reali delle infiltrazioni criminali. Interpelli la Prefettura e i soggetti istituzionali regionali e nazionali per ottenere a Vittoria una maggiore e qualificata presenza dello Stato e delle Forze dell’Ordine.
E si faccia promotore dell’istituzione, magari coordinato dalla Prefettura, di un’osservatorio provinciale inter-forze e inter-istituzionale che indaghi, vigili e faccia proposte sulle agromafie, i mercati ortofrutticoli e i raggiri legali e illegali che stanno divorando i produttori e l’agricoltura ipparina e del Sud.
*consigliere comunale di Federazione della Sinistra (Vittoria)
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