Mori indagato per concorso esterno in associazione mafiosa
La Procura di Palermo rilegge il ruolo dei vertici del Ros nell’ambito della trattativa tra mafia e Stato. E iscrive il nome del generale Mario Mori nel registro degli indagati per concorso in associazione mafiosa. La nuova impennata delle indagini nasce dall’analisi sincronica di una serie di episodi che vedono l’ex capo del Ros al centro di ambigue vicende legate alla cattura dei grandi latitanti corleonesi. I pm Paolo Guido e Nino Di Matteo, coordinati dal procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, mettendo insieme tre episodi importanti della carriera di Mori che costituiscono altrettanti punti oscuri della lotta a Cosa Nostra, hanno definito i contorni dell’accusa: concorso in associazione mafiosa. Gli episodi sottoposti dagli inquirenti ad una rilettura contestuale sono la mancata perquisizione del covo di Totò Riina nel ’92, la mancata cattura di Bernardo Provenzano a Mezzojuso nel ’95, ed il ruolo di Mori nella trattativa con l’ex sindaco mafioso Vito Ciancimino, disegnato dal figlio di quest’ultimo, Massimo, oggi agguerrito testimone
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