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Cascina Arzilla, la rinascita di un bene confiscato alle mafie

Di Enzo Cascini e Davide Pecorelli il . Piemonte

Quando il 2 giugno 2004 la rete di Libera Piemonte e il Comune di Volvera sfilarono simbolicamente per raggiungere il casolare confiscato alle mafie a Volvera, quel bene era un vero e proprio rudere. Sono passati sei anni da quella data ed ora, grazie a un duro lavoro, il contributo della Regione Piemonte, la costruzione di una fitta rete di relazioni e di lavoro volontario, Cascina Arzilla ha mutato completamente aspetto. “Sorride” tra le campagne, pronta ad essere ufficialmente inaugurata. Il 1 giugno Cascina Arzilla, bene destinato all’associazione Acmos, festeggerà la sua inaugurazione con una marcia che coinvolgerà centinaia di cittadini. Una marcia per ripercorrere i passi fatti dal 2004, insieme a tutti coloro che hanno preso parte a questa avventura. Con Acmos e Libera Piemonte saranno presenti i ragazzi di 60 classi del territorio, da Orbassano e Pinerolo, coinvolti quest’anno in un percorso di educazione alla cittadinanza e alla legalità, ma anche cittadini e rappresentanti del mondo delle istituzioni e dell’associazionismo. 

Con noi ci saranno inoltre amici della rete di Libera, persone che hanno vissuto la protervia mafiosa ed hanno deciso di reagire. Al nostro fianco marcerà Vincenzo Conticello, testimone di giustizia, imprenditore palermitano ribellatosi al racket. E poi i genitori di Antonio Landieri, vittima innocente di Camorra, ucciso da un proiettile di rimbalzo in un agguato a Scampia; Rosario Esposito La Rossa e Maddalena Stornaiuolo, parenti di Antonio che hanno deciso di non dimenticare il sacrificio di quel giovane facendo memoria, impegno e cultura, proprio nel quartiere teatro di quel tragico omicidio. Con l’occasione, sarà presentata un’anteprima dei progetti degli studenti del corso triennale di Pubblicità dell’Istituto Europeo di Design di Torino, pensati per sensibilizzare il pubblico sui temi della mafia e del testimone di giustizia e convincere le persone a vincere la paura e rompere il silenzio. 

Inaugurare Cascina Arzilla è per noi festeggiare la Repubblica: un bene confiscato alla mafia che viene restituito alla collettività, il più pratico esempio di “res pubblica”. Il progetto infatti è quello di trasformare questo bene in un luogo del e per il territorio realizzando un orto didattico, un luogo di cultura e incontro. 

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