L’ANM agli studenti di Milano: grazie per questi 100 passi insieme
Mi spetta l’onore di portarvi il saluto di benvenuto dei magistrati del distretto di Milano.
Questo palazzo di giustizia è il nostro luogo di lavoro, ma per noi è di grande importanza e conforto poter aprire le sue porte a tutti voi, nel desiderio che esso possa rappresentare lo spazio, anche simbolico, di costruzione della persona quale soggetto giuridico, titolare di diritti inviolabili e soggetto a doveri inderogabili di solidarietà, come recita l’art. 2 della nostra Costituzione.
Oggi siamo qui per commemorare tutti coloro che, servitori dello Stato o semplici cittadini, hanno perso la vita a causa della violenza mafiosa.
Lo faremo, lo farete, con delle letture e noi magistrati vi ascolteremo e faremo con voi, accompagnati da voi, quei “cento passi per il sapere” che ci devono portare, tutti i giorni, giorno dopo giorno, a scegliere la parola anziché il silenzio, la partecipazione anziché l’isolamento, la legalità anziché la prevaricazione e la violenza.
E’ una scelta di vita, non un fatto occasionale, quella di stare dalla parte della legalità. E non pensiate che sia una scelta lontana, che riguarda solo coloro che, come molti protagonisti delle letture che farete oggi, si sono trovati nella vita di fronte a decisioni importanti, che non si sono piegati, rischiando la vita e, purtroppo, talora, perdendola.
Tutti noi siamo protagonisti dell’affermazione della legalità nel nostro paese, tutti noi siamo chiamati a costruire un tassello di una società più giusta. Possiamo far finta di non vedere chi ha deciso di vivere nel rispetto delle regole, e giustificare noi stessi dicendo “lo fanno tutti” (come fa, nel mondo degli adulti, chi non paga le tasse o sfrutta la condizione di estrema debolezza di coloro che vivono ai margini della società, come molti cittadini extracomunitari, o, nel mondo degli adolescenti, chi se la prende e abusa dei più deboli).
Ma possiamo, al contrario, decidere di fare parte di quella schiera, talvolta esigua ma spesso nutrita, di persone che non piegano la schiena e non abbassano lo sguardo davanti a chi è più potente, che lottano per il rispetto dei propri diritti, ma anche di quelli degli altri. E facendo questa scelta cercheremo di non essere mai soli, come non siamo soli oggi, qui, in questo palazzo.
Per questo noi magistrati, che abbiamo fatto dell’affermazione della legalità il nostro mestiere, siamo grati a voi ragazzi, ai vostri insegnanti, ai vostri dirigenti scolastici di questi cento passi che, oggi, percorreremo insieme.
Grazie, davvero.
Trackback dal tuo sito.