Accoglienza, prossimità, uguaglianza, legalità sono tutti modi per dire “pace”!
La pace comincia dal basso, si affida alle scelte e ai comportamenti di
ognuno di noi. Le dichiarazioni di principio servono a poco se tutti
non ci assumiamo la responsabilità di trasformarle in fatti concreti,
cioè nella storia delle persone, tutela della loro dignità, strumento
di giustizia sociale.
Accoglienza, prossimità, uguaglianza,
legalità sono tutti modi per dire “pace”, una parola nella quale
leggere i volti e i nomi delle persone più fragili e oppresse, i volti
di chi pace non ha perché ancora non è riconosciuto nei suoi diritti e
nella sua libertà.
Ci parla di loro anche la nostra Costituzione.
La “nuova cultura” che vogliamo è in fondo già tutta lì dentro. A noi
sta farla diventare una cultura “vivente”, che trovi forza nei fatti e
sappia coinvolgere sempre più persone in questa “marcia”: un cammino
comune che continua ogni giorno, alimentato dall’impegno e dalle
speranze di ognuno di noi.
*Presidente di Libera – Gruppo Abele
www.libera.it
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