Cinisi, una marcia contro il silenzio
La notizia della riapertura di casa
Badalamenti, confiscata alla mafia e finalmente restituita alla
popolazione di Cinisi, era già nota. Giovanni Impastato, al termine del
Forum Sociale Antimafia, organizzato in occasione del trentaduesimo
anniversario dell’uccisione del fratello Peppino, ha voluto
sottolineare l’importanza di questo evento. «Nei giorni scorsi c’è
stato un sopralluogo per accelerare le procedure di affidamento del
bene. Per motivi legali, oggi non verranno consegnate le chiavi, ma la
casa di Tano Badalamenti è stata affidata a noi. Al Forum Sociale
Antimafia, all’associazione ‘Casa Memoria’, a tutta la città».
Questo lieto imprevisto, ha suggerito un
cambio di programma agli organizzatori della marcia che ogni anno, da
nove anni, unisce i luoghi simbolo della vita di Peppino, la sede di
Radio Aut a Terrasini e la casa di mamma Felicia a Cinisi: allungare di
cento passi, quei famosi cento passi, la camminata, terminando la
manifestazione proprio sotto il balcone del ‘potere’, quello mafioso
che oggi è stato allontanato. L’alta temperatura della calda giornata
primaverile siciliana non ha impedito a tanta gente, più di duemila
persone, di mettersi in marcia dietro agli amici vecchi e nuovi di
Peppino Impastato. Tra questi, una decina di ragazzi provenienti da
L’Aquila. «Siamo qua – spiega Marco Sebastiani, studente abruzzese – perché
siamo stati invitati da amici come amici, per ricordare Peppino, per
ricordare di non aver paura di denunciare le cose che non ci stanno
bene. Siamo qua per portare la nostra testimonianza su ciò che sta
succedendo a L’Aquila, dove ogni domenica le piazze, chiuse dai cordoni
della polizia e dell’esercito, che ormai assediano la città, vengono
ripulite dalle macerie e restituite agli aquilani». La
collaborazione avrà un secondo momento di incontro, a L’Aquila il 22
maggio, in quello che è stato definito come lo scambio
‘L’Aquila-Cinisi, andata e ritorno’. «Quel giorno faremo una
giornata antimafia tra le strade della città, perché adesso sembra
essere uno dei nuovi porti di approdo della mafia».
Nel capoluogo abruzzese, sarà presente Danilo Solis, fondatore di Radio 100 Passi. «L’idea
della radio nacque due anni fa, proprio qui al Forum Antimafia. Lanciai
una provocazione che venne subito accolta dai componenti di vecchie
emittenti come Radio Aut e Radio Sud». Questa nuova realtà, che
trasmette giornalmente dalla casa di Felicia Impastato, si è dovuta
confrontare con i tempi che passano, per questo Solis e i suoi
collaboratori hanno scelto di affidarsi al web. Alcune cose però non
sono cambiate. «L’8 marzo – continua Solis – dovevamo
ripartire con il palinsesto ufficiale, purtroppo il giorno prima ci
hanno rubato tutte le attrezzature, devastandoci la sede. Questo mi fa
riflettere, evidentemente solo il fatto di ricordare il nome di Peppino
dà fastidio».
Con una pettorina rossa che li contraddistingue, a sfilare tra le strade della provincia di Palermo anche il “Popolo delle agende rosse“, con in testa Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992. «Siamo
qui non per ricordare Peppino Impastato, ma per lottare insieme a lui.
Io personalmente devo pagare un debito perché dalla Sicilia sono
fuggito, rimanendo lontano 40 anni. Lo devo pagare nei confronti di
chi, come Peppino, come mio fratello Paolo, è rimasto, lottando fino a
sacrificare la propria vita».
Commosso per la nutrita partecipazione, Giovanni Impastato a voluto ringraziare tutti, anche i giornalisti presenti. «Se
oggi stiamo scrivendo una pagina importante nella lotta antimafia è
grazie a tutti voi. Se vogliamo dare una messaggio forte, se vogliamo
vincere questa battaglia, dobbiamo essere sempre di più. Perché il
massaggio di Peppino non era solo di fiducia e di speranza, ma
soprattutto era educativo per le nuove generazioni».
Una marcia, una protesta, anche un articolo, possono rompere il silenzio. E veicolare il messaggio.
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