A Vittoria si aggredisce. E il sindaco tace
Negli ultimi giorni di aprile, nei pressi della Villa comunale di Vittoria, città ad alta densità criminale in provincia di Ragusa, succede un evento che ha dello sconcertante. Infatti, sembra che un dipendente a progetto della municipale per i rifiuti, Amiu, abbia aggredito un dipendente della Manutenzione comunale. Fin qua potrebbe sembrare una lite banale, ma la vicenda ha dei risvolti preoccupanti. Infatti, il dipendente Amiu è un certo Claudio Muscia, ex consigliere comunale vicino al sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia, esponente locale del Partito Democratico.
Muscia negli anni ‘90 fu eletto al consiglio comunale nella lista civica PUCI. Questa fu citata nella relazione del 2006, dalla minoranza della Commissione nazionale antimafia, in quanto fu fondata da Francesco D’Agosta, malavitoso locale arrestato nell’operazione “mammasantissima”. Oltre a lui lo seguirono in carcere pure i figli. Ma tutto ciò non basta per togliere dalla politica Muscia che viene riciclato in una lista che appoggiò nelle ultime elezioni il sindaco democratico Nicosia. Con questo non termina la storia, infatti ad esser picchiato è tale Salerno, fratello di un ragazzo vittima di mafia, ucciso nel ’99 nella nota strage di San Basilio. La lite ha risvolti politici. Il sindaco, invece di prendere una posizione ferma a favore della legalità non spiccica parola e a Vittoria si alza un polverone, grazie a Rifondazione Comunista e ad una successiva nota inviata alla cittadinanza e alla stampa dal coordinatore provinciale di Libera, Gianluca Floridia.
A questo punto il sindaco e l’assessore alla legalità Malignaggi rispondono con una nota congiunta in cui si lascia alla magistratura il compito di dare giudizi, ma soprattutto – è questa la parte preoccupante – pone sullo stesso piano i due protagonisti dell’increscioso fatto. Tutto ciò porta a chiedersi perché il sindaco – tra l’altro fautore di battaglie di legalità ma pure soggetto di molte ombre – non abbia preso le distanze dal Muscia? “Non ci eravamo espressi fino ad oggi per due motivi: innanzitutto, perché la vicenda, per quanto incresciosa, riguarda una lite tra due dipendenti, ed è del tutto inusuale intervenire, visto che la materia è regolata dal contratto collettivo nazionale di lavoro.
L’altro motivo che ci aveva indotto ad astenerci dal commentare era legato ad un interrogativo: vediamo quanto resistono alcuni a fare sciacallaggio su una materia che non ha nulla di politico? ” risponde il sindaco. Ma a Libera la risposta non soddisfa e in una nota chiede al sindaco “Nicosia da che parte stai?”. Con la legalità o con il silenzio?
* Il Clandestino – Ragusa
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