NEWS

41 bis, boss “premiato”, sconta l’ergastolo a casa

Di Rino Giacalone il . Sicilia

È bastato un certificato medico prodotto dalla difesa, il giudice di sorveglianza di Torino non ha avuto bisogno di altro per rendere libero il boss mazarese Giovanni Bastone, 67 anni. Sulla certificazione vengono attestati problemi di salute che il giudice ha ritenuto di botto incompatibili con la detenzione. Bastone che ha anche l’ergastolo da scontare, assieme a condanne per partecipazione all’associazione mafiosa e a traffici internazionali di droga, potrà scontare ogni pendenza con la giustizia stando agli arresti domiciliari, nella sua casa a Mazara.
Bastone, uomo cruciale nelle vicende mafiose siciliane più particolari, i contatti con i narcos colombiani, i maxi riciclaggi di denaro, i contatti con la massoneria deviata, da qualche giorno si trova in casa sua. Un ritorno che a Mazara non è passato inosservato, qualche «fermento» negli ambienti mafiosi, pronmti a saluatre il ritorno di un “capo”, gli inquirenti lo avrebbero colto, si dice che lo chiamino «Padre Pio», tanto è l’alone di «rispetto» e «devozione» che circonda Giovanni Bastone e non da ora, ma da sempre.
«Pezzo da 90», il suo nome è una costanza da decenni nelle indagini antimafia, anche in quelle relative alla stagione degli attentati del 1993, lui compare a proposito di una intimidazione messa a segno al «Giardino dei Boboli» di Firenze, lui aveva contattato un soggetto per trovare della dinaminte per mettere a segno un attentato all’interno dello storico parco, poi infine il «segnale» posto fu quello di far trovare un ordigno bellico nel «giardino». Ma il nome di Bastone compare anche quando i mafiosi, partendo da Mazara, tentarono di condurre una maxi operazione di riciclaggio sull’isola di Malta, Cosa Nostra aveva da comprare un isolotto, quello di Manuel. I boss avevano 1500 miliardi di vecchie lire da investire. Nelle indagini «Igres» quelle sul traffico di droga con la Colombia, fu intercettato a parlare col figlio, Vincenzo, che lo andava a trovare in carcere, mentre gli passava «ordini» e concordava la gestione del commercio di cocaina che la mafia siciliana voleva condurre assieme alle cosche calabresi.
Il nome dei Bastone è di quelli che pesano a proposito degli intrecci internazionali di Cosa Nostra. Ma anche per quanto riguarda i contatti con la massoneria, sopratutto per gli aspetti relativi ad «aggiustare» delle sentenze. Nonostante tutto questo nel 2004 Bastone fu sottratto al carcere duro, proprio mentre i boss mandavano «segnali» alla politica per affievolire il regime del 41 bis. Lui fu tra quelli «privilegiati», adesso il ritorno in libertà. Dal carcere anche il boss Mariano Agate, vicinissimo a Bastone, aveva mandato i suoi segnali, cercò di contattare «avvocati» che sedevano in Parlamento. Per adesso appare un caso che un uomo così vicino al boss mazarese come Giovanni Bastone in poco tempo ha conosciuto dapprima la revoca del 41 bis e adesso la scarcerazione.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link