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Rinvio a giudizio per Roberto Giurastante

Di Stefano Scorzato il . Friuli Venezia Giulia

Si svolgerà oggi l’ottavo procedimento penale (in otto anni) nei confronti di Roberto Giurastante, il presidente di Greenaction Transnational, associazione ambientalista triestina, destinatario del grave atto intimidatorio di tipo mafioso verificatosi lo scorso 6 aprile dove ritrovò una testa di capretto mozzata –  con la bocca fracassata – davanti alla porta del suo appartamento. Il rinvio a giudizio di Giurastante avviene con citazione diretta dopo le indagini preliminari,  durate due anni e mezzo, senza che – come riferisce l’interessato – venisse informato di essere indagato.

L’origine del provvedimento è da ricondurre a una querelle interna tra i vertici nazionali dell’Associazione Amici della Terra e la rappresentanza triestina (della quale Giurastante era parte fino al 2007) dove quest’ultima è stata accusata – nel corso del dibattito interno avvenuto sempre via e-mail – di aver offeso la reputazione dell’associazione nazionale in quanto vi sarebbero state delle risposte ritenute troppo aggressive a quelli che, invece, i rappresentanti triestini avrebbero considerato dei veri e propri attacchi nei loro confronti. La questione che fa da sfondo a questa contrapposizione sarebbe in realtà da ricondurre alle “scomode” inchieste sugli inquinamenti avvenuti nella provincia di Trieste condotte da AdT Trieste, ora Greenaction Transnational, e oggi approdate anche al Parlamento Europeo.Nel 2007, per aver quindi presentato un primo esposto sull’inquinamento transfrontaliero, Giurastante è stato denunciato dai vertici nazionali di AdT per “falsa rappresentanza” e successivamente, la Procura della Repubblica di Trieste, ha emesso nei suoi confronti un decreto penale di condanna.

Il Tribunale di Trieste ha poi assolto Giurastante a seguito della sua opposizione mentre, per quanto riguarda la denuncia sull’inquinamento, non è stata avviata alcuna inchiesta a riguardo, in quanto il PM aveva chiesto la condanna dell’ambientalista.Il giorno successivo all’udienza del 3 maggio, la Commissione Europea relazionerà a Bruxelles alla Commissione per le Petizioni del Parlamento Europeo in relazione alla petizione n. 1459/2007 presentata da Giurastante che affronta l’inquinamento transfrontaliero tra Italia e Slovenia in ordine all’attività inquinante della Ferriera di Servola e dei depuratori fognari della provincia di Trieste. E proprio nell’ambito di questa petizione la Commissione Europea ha già avviato un primo procedimento di infrazione nei confronti dell’Italia per il malfunzionamento di tutti e cinque i depuratori fognari di Trieste. Da notare infine che la conclusione delle indagini preliminari (precedente al rinvio a giudizio) è avvenuta due giorni dopo che il presidente di Greenaction Transnational aveva ottenuto copia del fascicolo processuale di un’altra inchiesta importante, quella cioè relativa alle falsificazioni dello studio di impatto ambientale del progetto del rigassificatore Gas Natural, che la stessa associazione ha provveduto a rendere pubblico determinando la reazione della vicina Repubblica di Slovenia. E proprio nell’ambito di quest’inchiesta sul rigassificatore che potrebbe inquadrarsi l’intimidazione ricevuta da Giurastante, vista la portata dei molteplici interessi inerenti la realizzazione di questa struttura.

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