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Mamma Francesca: Dodò non tornerà ma la speranza sì

Di Angela de Lorenzo (da ilcrotonese.it) il . Calabria

“Contenti no, è una parola grossa, non possiamo più esserlo da quando ci hanno strappato Domenico, ma soddisfatti sì, fiduciosi e grati nei confronti della giustizia”. Si sentono così Francesca e Giovanni Gabriele, i genitori del piccolo Domenico, caduto vittima, mentre giocava, di un agguato di mafia, avvenuto nella scorsa estate in un campetto di calcio. Mamma Francesca ha commentato con queste parole la notizia che dalle prime ore di venerdì 23 aprile è stata accolta con entusiasmo dall’intera città: i Carabinieri del Comando provinciale di Crotone hanno arrestato i presunti autori dell’omicidio del piccolo Dodò. “Questa mattina – ci ha detto al telefono – mi sembra di vedere la città piena di speranza, sembra un giorno di festa, tutti chiamano al telefono, vengono a casa contenti per manifestarci vicinanza e soddisfazione. Sembra che inizino a credere nella giustizia. Pure io ci credo, l’ho sempre fatto, anche nei peggiori momenti di scoraggiamento, ma questi arresti ora mi danno più forza, li aspettavo da mesi e perciò mi sento di ringraziare le forze dell’ordine, che ci sono state vicine con umanità. Li ringrazio, inoltre, a nome di tutta questa città che non ci ha lasciati soli, delle associazioni, del mondo della Chiesa, a nome di tutte le persone oneste, che ci sono, ma che devono scuotersi. Oggi hanno una ragione in più per credere nella giustizia, hanno ritrovato la speranza”. Francesca, infatti, nel suo dolore è orgogliosa di una cosa: “non siamo stati abbandonati, qui a Crotone c’è tanta brava gente. Abbiamo conosciuto i familiari di altre vittime di mafia e ci hanno detto di essersi ritrovati da soli, senza amici e parenti. Noi, invece, siamo più fortunati perché viviamo in un posto che è capace di grande solidarietà”. I genitori di Dodò trovano la forza di ringraziare tutti, eppure, nonostante la città e le persone a loro vicine festeggino gli arresti, il loro stato d’animo non può essere sereno: “è un giorno difficile – dice Francesca – mi sento nervosa e tesa, perché è come scavare in quella ferita che non si chiuderà mai e che fa male di continuo, si prende sempre più coscienza che Domenico non c’è più. L’unico sollievo è pensare che la sua morte possa servire da esempio, scuotere le coscienze e l’operazione dei Carabinieri è stata importantissima per questo, perché è riuscita ad infondere coraggio nello stato d’animo di tutti”. “Questa mattina – ha raccontato Francesca Gabriele – ci hanno svegliati presto per darci la bella notizia, abbiamo parlato con Davide Pati di ‘Libera’ e anche con il maggiore Luigi Di Santo, che è stato tra i primi a chiamare, lui ci ha presi a cuore e ci ha incoraggiati spesso ad avere fiducia in questi mesi. Oggi al telefono mi ha detto “hai visto? giustizia è stata fatta”. Ci ha tenuto a concludere questo caso prima che lo trasferissero, sappiamo di essere stati ogni giorno nei suoi pensieri e per questo mio marito ed io gli siamo veramente grati”. Secondo Francesca gli arresti rappresentano un riscatto per l’intera città perché, ha detto, “Domenico è diventato il figlio dell’intera Crotone, tutti sanno che ciò che è accaduto a noi poteva succedere a chiunque altro. Quell’agguato è stato un episodio assurdo che ha fatto rendere conto ad ogni cittadino di essere in pericolo. Oggi Crotone ha sentito la presenza dello Stato, ha capito di non essere abbandonata”. “Quello che è accaduto a mio figlio non deve succedere mai più a nessun altro – ha aggiunto Francesca – i bambini hanno diritto di giocare serenamente, vanno protetti. Che almeno il mio dolore serva a far capire che non devono essere toccati per nessuna ragione, è l’unico modo per far vivere ancora mio figlio, dal cielo sono sicura che ci guarda e che sta aspettando giustizia”. La cosa che più ha lasciato sconvolta Francesca è il numero delle persone arrestate e coinvolte nell’agguato: “Quanti colpevoli – ha commentato – possibile che nessuno si rendesse conto di quello che stavano facendo? Se poi penso che tra di loro c’è anche un minorenne, quasi un altro bambino, mi sembra tutto ancora più assurdo. Ora – ha aggiunto – avrò pace soltanto dopo il processo, quando sentirò la sentenza di condanna, che deve essere esemplare. La giustizia deve essere fatta fino in fondo, mio figlio deve avere giustizia! La consolazione per oggi è solo vedere Crotone così entusiasta, credere che la morte del mio bambino stia riuscendo a scuotere le coscienze e che forse servirà perche’ le cose cambino finalmente”. “Continuiamo con più coraggio – ha aggiunto il padre di Domenico, Giovanni Gabriele – ad aspettare giustizia, la condanna di chi ha sparato, prima arriva meglio è. Intanto diciamo grazie alle forze dell’ordine e ribadiamo che ci costituiremo parte civile”. Giovanni lo ha voluto scrivere anche sul suo profilo di facebook: “Giustizia è stata fatta, per Domenico e per tutti i bambini che dovranno continuare a realizzare i suoi sogni…”.

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