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Due lampi nella notte così uccide il killer-ragazzino

Di Giovanni Marino (da Repubblica.it / Napoli) il . Campania

Un altro video choc racconta Malanapoli. Un altro filmato mostra il lato oscuro di una metropoli violenta dove tutto può accadere. Un’altra sequenza che, assieme, fa rabbrividire e lascia interdetti.
E’ il 17 gennaio del 2009. E non siamo nella periferia degradata della città, nel suo hinterland vuoto e sconfinato, ma in via Tribunali. Ed è un sabato sera, come sempre a Napoli, affollato. Umberto Concilio non sa che sono i suoi ultimi istanti di vita. Per la testa ha ben altro. Fa la guardia giurata e assieme al suo compagno di lavoro pensa a terminare il giro per tornare a casa. Poche ore ancora e sarà il suo compleanno: 28 anni. Una vita davanti. Sogni, speranze, piccole e grandi ambizioni.
Ma c’è un diavolo in quella notte, ha le forme di un ragazzino, magro e minuto, giubbotto bomber e sneakers, sembra uno come tanti altri. E’ un assassino a sangue freddo. 

GUARDA Il video

Studia da lontano le mosse delle due guardie giurate. Gira loro attorno, con un complice, per capire quale sarà il momento giusto per l’assalto. Feroce e vile. 

Sceglie un angolo di marciapiede per l’agguato: quel luogo sarà la tomba per il vigilantes senza colpe. 
E’ un attimo: due lampi nella notte. Rapidissimi. Il tonfo sordo di Concilio sull’asfalto che immediatamente si macchia del suo sangue. Le telecamere fisse accecate dal bagliore degli spari.

Il diavolo fugge con il suo complice. Si chiama Manuel, ha ucciso a 17 anni. E il movente, come si dice nel freddo linguaggio investigativo, era quello di impadronirsi della pistola della guardia giurata. Una pistola in cambio di una vita. 
Manuel lo hanno preso circa sei mesi dopo. Ma il killer-ragazzino non si è arreso. Poco tempo dopo è evaso dal carcere minorile di Airola. Una fuga rocambolesca e violenta, come è nel suo dna. Terminata a fine novembre con un nuovo arresto. 
A un’età in cui ci si prepara ad affrontare l’ultimo anno di scuola, il killer-ragazzino ha la fedina penale pesante e sporca di sangue come quella di un consumato e irredimibile criminale

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