Qualcuno vuole mettere il bavaglio ad Articolo 21
Articolo 21 è a rischio. I segnali sembrano essere chiari. Non c’è
da drammatizzare ma dobbiamo dire quello che è successo. Giovedì notte
qualcuno è entrato nella sede romana di Econews, dove anche Articolo 21
ha la sua redazione. Qualcuno è stato autore di un furto strano. Hanno
rubato solo i portatili, lasciando anche, in qualche caso, gli stessi
alimentatori. 7 portatili, un valore non importante dal punto di vista
economico, ma computer pieni di articoli, inchieste in fieri, dati.
Poi, sabato notte, un tentativo di hackeraggio al sito. Di quelli che
non rovinano nulla. Ma qualcuno è entrato, ha lasciato la firma, ha
cancellato un articolo di Roberto Morrione sulla mafia, e ha lasciato un indirizzo fotografico, questo. Lì una fotografia che non lascia nessun dubbio. Un avvertimento. Senza alcun dubbio.
Prima
di decidere se pubblicare o meno quel che è successo, ci siamo
interrogati per un paio di giorni. Le denunce alle autorità sono state
fatte. E poi abbiamo deciso di denunciare quel che è successo anche sul
nostro sito internet. Perché non c’è migliore possibilità di protezione
che quella di dire ciò che sta accadendo.
Ci chiediamo perché
questi due atti contro di noi. Per quello che scriviamo? Per lo spazio
che concediamo a chi la pensa in modo diverso? E diverso da chi?
Articolo 21 è uno spazio di libertà, un luogo dove si esprime il
dissenso, dove si difendono i diritti. Il luogo senza censura, che
ospita interventi trasversali, di centro, di sinistra e di destra. Nel
corso della nostra storia abbiamo difeso chiunque sia stato sottoposto
a censura. E questa nostra linea editoriale che è poi la stessa linea
di principio che guida l’associazione, è certamente scomoda.
Avvertimenti,
minacce, segnali e tentativi di bavaglio non ci intimoriscono. Noi
continueremo come sempre, cercando di proteggere maggiormente i nostri
luoghi di lavoro e la nostra presenza in internet. Portando avanti con
maggior forza i progetti che stiamo realizzando, come l’osservatorio
sui Tg, le aree di spazio per gli studenti e l’antimafia; la richiesta
di un panorama editoriale che sia sempre più pluralista e capace di
garantire le voci di tutti.
Apriamo di nuovo la nostra
campagna di adesione all’associazione, quella per le sottoscrizioni al
sito internet che ci permetterà di potenziare i nostri sistemi di
sicurezza. Noi non ci fermiamo. E, tutti insieme, diamoci una mano.
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