Camorra, nuovo colpo ai Casalesi arrestato il superlatitante Nicola Panaro
Era sfuggito all’operazione “Spartacus”, ma stasera i carabinieri sono riusciti ad arrestarlo. Nicola Panaro, esponente di primo piano del clan dei Casalesi, è stato catturato a Lusciano, in provincia di Caserta. L’appartamento dove è stato sorpreso era protetto da telecamere installate ovunque. Panaro era solo in casa e si è subito arreso. In casa non c’erano armi. I militari stanno perquisendo l’abitazione alla ricerca di eventuali elementi utili nella lotta alla camorra casalese. L’operazione è coordinata dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Latitante da cinque anni, Panaro era considerato il personaggio attualmente più potente dell’organizzazione criminale, seguito solo dai superlatitanti Michele Zagaria e Antonio Iovine. Cugino del boss storico del clan, Francesco “Sandokan” Schiavone, Panaro detto “Nicolino”, 41 anni, nato a Casal di Principe, era ricercato per associazione mafiosa ed estorsione. La prima inchiesta nella quale risulta coinvolto insieme ad altri esponenti dei Casalesi risale al 1996, quando la Dda spicca nei suoi confronti un mandato di cattura per racket e camorra. I poliziotti riescono ad arrestarlo tre anni dopo, ma nel 2002 fa perdere le tracce dopo la scarcerazione disposta dalla prima sezione della Corte d’assise di Santa Maria Capua Vetere, al termine del processo per l’omicidio dell’imprenditore edile Aldo Scalzone, nel quale era imputato con l’accusa di omicidio: i suoi avvocati riuscirono a dimostrare che nessuno dei cinque pentiti alla base delle indagini aveva fatto esplicito riferimento al loro assistito. Panaro era inserito tra i trenta latitanti più pericolosi d’Italia e nei suoi confronti era stato anche emesso un mandato d’arresto internazionale perché ritenuto responsabile di associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni. Il latitante, ritenuto il luogotenente di Francesco Schiavone, al momento dell’irruzione dei carabinieri non era armato e non ha opposto resistenza. I militari lo hanno sorpreso nel rifugio dotato di sofisticate apparecchiature di videosorveglianza.
Trackback dal tuo sito.