Torre Annunziata, le trasformazioni della camorra
Come la migliore delle aziende in crisi, per battere cassa ed evitare il tracollo, la camorra cambia pelle, cerca soluzioni alternative e, a volte, scende a compromessi con se stessa per rimanere a galla. Quello che viene fuori dell’operazione “Garibaldi” è proprio questo. A Torre le cose sono cambiate in poco tempo. Fino a poco più di un anno fa, la città era saldamente nelle mani della camorra. La città di non più di 46mila abitanti era divenuta un centro di smistamento di droga al minuto e a livello di ingrosso, da far quasi concorrenza alle storiche piazze di Scampia e Secondigliano. Il traffico di droga veniva gestito, su un territorio diviso al centimetro dai due storici clan che dal finire degli anni ’70 tra alti e bassi, hanno sempre occupato militarmente la città. L’acume imprenditoriale dei vertici del clan Gionta e la risposta dello Stato sempre debole e mai puntuale, aveva spinto ad aprire una piazza di spaccio addirittura sul corso principale della città. Cose da città sudamericane. Davvero troppo vedere persone in fila per la droga, ostacolare il traffico dei cittadini che avevano la sola colpa di voler attraversare la via cittadina più importante, e costretti ad attendere che terminasse lo spaccio. Considerando che all’interno dei rioni e dei quartieri era diventato difficile anche passare, senza essere intercettato da ‘vedette’ e uomini dei clan. Da quell’apice in negativo, lo Stato ha ripreso il controllo in una città i cui clan, dopo aver imperversato, sono stati spazzati via da una serie di indagini di polizia giudiziaria. Nonostante ciò, nonostante in particolare il clan Gionta sia stato praticamente decapitato, non è stato annientato. E così ora a tenere le redini in mano sono quei ragazzini di 17 e 18 anni, figli e nipoti dei vecchi boss ora in carcere. Ragazzi cresciuti in un ambiente che li ha segnati e li mette ora nella posizione di guidare la cosca e di chiedere il pizzo ai negozianti. C’è infatti anche un minorenne tra gli arrestati di ieri. Giovani che però hanno dalla loro la violenza, e alle loro spalle l’organizzazione criminale, e che per questo fanno paura. Incutono timore e spingono le vittime a pagare in silenzio.
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