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Reggio Calabria: il “rifiuto” dell’integrazione sociale

Di Davide Pecorelli* il . Calabria

Un progetto ben articolato, capace di offrire un servizio
qualitativamente elevato, economicamente vantaggiaso per la
collettività; il tutto puntando sul valore aggiunto dell’integrazione sociale. Lungimirante per fini e modalità d’attuazione, il progetto si inabissa per una occulta volontà politica mascherata dietro i cavilli burocratici. Succede a Reggio Calabria, dove una cooperativa sociale, la Rom 1995,
rischia di scomparire. Nata nel 1995, per offrire ai rom della città
un’alternativa alla strada, è riuscita a ritagliarsi spazio nel mercato
della gestione dei rifiuti solidi ingombranti.

Ha sede in un bene
confiscato alla ‘ndrangheta, – la prima struttura destinata ad un’associazione nel reggino, – trasformato in uffici e piattaforma ecologica.
Un lavoro duro, fatto di sacrifici che ha però portato, negli anni,
ottimi risultati. Nel 2000, infatti, il comune di Reggio decide di
affidare la raccolta dei rifiuti solidi ingombranti, sevizio prima di
allora assente in città, proprio alla Rom 1995.
All’offerta del servizio corre parallelo il percorso di integrazione
dei giovani rom impiegati nell’attività. Passano gli anni e la
cooperativa cresce, aumenta la gamma dei servizi offerti, – come la
piattaforma ecologica, l’unica a Reggio Calabria-, sino a coinvolgere
18 lavoratori, 10 dei quali di origine rom.

Ma all’inizio di quest’anno l’amministrazione cambia registro. Al
momento di indire un nuovo appalto per la gestione dei rifiuti, nel
protocollo d’intesa non viene inserita la clausula che impone
l’affidamento del servizio dei rifiuti ingombranti alla cooperativa
sociale Rom 1995. Una situazione che crea preoccupazione tra gli
impiegati della cooperativa che ricevono rassicurazioni da parte
dell’amministrazione. Rassicurazioni poi tradite, perché l’azienda
aggiudicatrice dell’appalto, una municipalizzata della quale il comune
detiene la maggioranza delle azioni, non esprime la volontà di
subappaltare il servizio, per anni gestito dalla cooperativa sociale.

Dai giochi burocratici ne esce un risultato sconvolgente: la
cooperativa rischia, con tutta probabilità, di chiudere i battenti e
terminare un’esperienza del tutto positiva. Ora, il primo cittadino di Reggio Calabria, nuovo Governatore della
Regione, ha rassicurato gli impiegati della cooperativa: 10 dipendenti
verranno assunti dalla municipalizzata e i restanti verranno coinvolti
in un progetto di ricicleria, ancora sulla carta. Un ripiego, che non eviterà alla Rom 1995 di terminare un percorso faticoso e ammirevole, che parte dall’offerta di lavoro per generare integrazione sociale.

*Fonte: Libera Piemonte

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