‘ndrangheta: sequestrati beni per 20 mln nel Varesotto
Beni patrimoniali per un valore di
oltre venti milioni di euro sono stati sequestrati nelle ultime
ore dai carabinieri del Comando provinciale di Varese
nell’ambito dell’indagine ‘Bad Boy’ che il 23 aprile scorso
porto’ a 39 arresti, di cui 11 per associazione per delinquere
di stampo mafioso e 28 per associazione per delinquere
finalizzata alla commissione di tentato omicidio, estorsioni,
usura, rapina e riciclaggio. Tutte nei confronti di persone
ritenute legate al clan della ‘Ndrangheta Farao-Marincola di
Crotone e che aveva un suo ‘referente locale’ a Lonate Pozzolo,
in una delle zone del varesotto a maggior infiltrazione della
criminalita’ organizzata calabrese.
I patrimoni sequestrati
consistono in quote societarie, beni mobili e immobili, conti
correnti bancari, alcuni presso banche estere, auto di grossa
cilindrata. In particolare sono stati sottratti alla
disponibilita’ dell’organizzazione criminale le quote di 17
societa’ operanti prevalentemente nel campo edilizio e
immobiliare, utilizzate per il riciclaggio del danaro
proveniente da estorsioni e usura, 34 appartamenti, 4 esercizi
commerciali, 1 terreno agricolo, 20 auto, 70 conti correnti
bancari. Gia’ l’anno scorso erano stati sequestrati altri beni
per 4 milioni di euro e intestati a tre degli arrestati,
compresa una lussuosa villa nella zona residenziale di Varese,
alcuni esercizi commerciali e diverse auto di lusso. Il decreto
di sequestro e’ conseguente l’applicazione della misura della
sorveglianza speciale adottata dal Tribunale di Varese su
richiesta dei carabinieri alla Direzione Distrettuale Antimafia
di Milano. L’operazione si inserisce nella strategia di
contrasto alle infiltrazioni della ‘Ndrangheta’ in Lombardia e
che ha visto i carabinieri del comando provinciale varesino
collegare e approfondire alcuni filoni investigativi condotti
con le procure di Varese e Busto Arsizio, evidenziando
l’evoluzione della compagine criminale denominata ‘Locale di
Legnano – Lonate Pozzolo’ dal 2000. I beni saranno assegnati
alla neo istituita Agenzia nazionale per l’amministrazione e la
destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla
criminalita’ organizzata di Reggio Calabria perche’ vengano
destinati a impieghi di pubblica utilita
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