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Un’alternativa per l’America Latina

Di Stefano Fantino il . Internazionale, Progetti e iniziative



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«Mi sento a casa qui- ci racconta
Manuel Gonçalves Granada- argentino figlio di desaparecidos che solo
anni dopo essere affidato a un’altra famiglia ha scoperto la sua
storia personale. Per me sfilare per chiedere giustizia è come
ricordare ciò che ho fatto in Argentina e sono molto felice di farlo
anche qui in Italia». A Milano, per la XV giornata della memoria e
dell’impegno era presente, per la prima volta, anche una delegazione
dall’America Latina. Sentore questo di un allargamento, da sempre
caldeggiato da Libera, dell’azione sociale e culturale all’Europa e
in genere al contesto internazionale, per promuovere quei valori alla
base di una vita democratica. Ma non solo: la presenza di una nutrita
componente sudamericana in delegazione a Milano rappresenta un
ulteriore passo del percorse che in America Latina Libera
Internazionale sta ormai concretizzando.  

Dopo FLARE – Freedom Legality And
Rights in Europe, network europeo promosso da Libera con l’obiettivo
di coordinare a livello europeo gli sforzi messi in atto dai tanti
attori della società civile impegnati in favore della legalità
democratica, ora il progetto ALAS America Latina Alternativa Social
intende consentire alle popolazioni interessate di intraprendere in
maniera autonoma il proprio percorso di crescita sociale ed economica
munite degli adeguati strumenti di partecipazione. 

L’intento è quello di promuovere una
rete di organizzazioni e realtà in America Latina che intende
contribuire a rendere tali organizzazioni di base più consapevoli
circa il condizionamento della criminalità organizzata nella vita
sociale, economica e politica della gente latinoamericana. E di
rispondere, inoltre, alla necessità di essere parte di una rete che
possa affiancare le organizzazioni locali nel loro lavoro quotidiano,
con forme di partenariato che prevedano il sostegno nelle loro
attività quotidiane e soprattutto forme di accompagnamento
internazionale che funzionino da deterrente contro le ritorsioni e
favoriscano la diffusione delle informazioni riguardanti la
situazione Latinoamericana anche nel nostro Paese. 

«A Bari nei giorni scorsi abbiamo
visto concretizzarsi un primo passo importante per il progetto – ci
racconta Valentina Giorda di Libera Internazionale – con la prima
riunione delle organizzazioni sudamericane aderenti». Un incontro
promosso con la regione Puglia dove Tonio dell’Olio, animatore del
settore internazionale di Libera, ha riunito esponenti del mondo dei
diritti umani e familiari di vittime dell’America Latina. Da Manuel
che ha sfilato anche a Milano il 20 marzo, a Liliana Callizo,
sequestrata dalle forze della dittatura nel 1976 e fino al 1978 è
detenuta nel campo di concentramento de La Perla dove subisce torture
e vessazioni. Un incontro che ha visto i diversi partner del progetto
confrontarsi partendo dal proprio background storico nazionale e
civile per iniziare a intessere relazioni potenzialmente fruttifere.
Oltre ai familiari di vere e proprie vittime della dittatura
l’incontro pugliese ha visto molti altri ospiti, provenienti  da
Messico, Colombia, Guatemala, attivamente impegnati nelle battaglie
per i diritti civili: «La volontà di creare una rete simile a
quella di Flare – continua Giorda – non può prescindere dal
contesto culturale di riferimento, quello sudamericano, che ha
criticità diverse rispetto a quello europeo». Il lavoro culturale
da svolgere dovrà tener presente la mancanza di una organizzazione
attiva esclusivamente nel contrasto alla criminalità organizzata e
farsi portavoce di un opera di sensibilizzazione che abbracci uno
spettro più ampio di diritti, considerata la situazione talora
desolante in cui versa la gran parte degli stati dell’America Latina.
E il percorso che avrà un seguito ben strutturato mira, sul lungo
periodo, a incamerare risultati anche di un certo rilievo: la volontà
di tenere, nel febbraio 2011 la terza edizione di Contromafie, a
Bogotà in Colombia, sarebbe davvero il modo ideale di rispondere
all’afflato internazionale delle mafie. Ponendo, ancora una volta, al
centro i diritti, elemento imprescindibile e vera e unica alternativa
alla violenza sia essa mafia, dittatura, narcotraffico. 
 

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