Ombre nella nebbia
Le mafie in Lombardia? Molto più che un’ipotesi. Spiega perché un dossier speciale di Libera Informazione e Narcomafie distribuito a Milano in occasione della XV Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
Che le mafie siano storicamente presenti in Lombardia è provato dal numero di beni confiscati, 665 gli immobili e 165 le aziende, che la collocano al quinto posto tra le regioni italiane per numero di confische, preceduta solo da Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. C’è poi il narcotraffico, con Milano che è la città in cui si consuma più cocaina (in proporzione al numero di abitanti) rispetto al resto d’Europa. Centosettanta i Kg di cocaina sequestrati nel 2008, più di 90 quelli di eroina nello stesso anno.
La Lombardia si conferma, inoltre, territorio ampiamente interessato dal fenomeno delle ecomafie. Nella classifica del “ciclo dei rifiuti” stilata da Legambiente, la Lombardia si trova al 12° posto con 144 infrazioni (pari al 3,7% del totale). Nel 2008 sono state 164 le persone arrestate, mentre i sequestri ammontano a 57. Peggiore la situazione nel “ciclo del cemento” che vede la Lombardia al decimo posto con 261 infrazioni accertate( il 3,5% del totale), 400 persone denunciate e 26 sequestri effettuati: su scala regionale circa il 30% dei reati accertati nel 2008 in materiale ambientale (261 su 886) e quasi la metà delle persone denunciate (400 su 866) hanno a che fare con le grandi opere (la Tav su tutte), gli appalti pubblici, il movimento terra.
Questo e molto altro ancora nella raccolta di inchieste, analisi e dati aggiornati sulla presenza delle mafie in Lombardia che Narcomafie e Libera Informazione hanno raccoltonel dossier “Ombre nella nebbia”. Un’antologia con, tra altre firme, le più recenti inchieste di Gianni Barbacetto, Lorenzo Frigerio, Davide Milosa, Mario Portanova e Peppe Ruggiero.
“Che a Milano la mafia si limiti a riciclare denaro e non eserciti controllo sul territorio è una sacra bugia ripetuta da anni”, spiega Milosa, elencando le intimidazioni, gli omicidi (almeno cinque quelli di chiara matrice mafiosa secondo l’ultima relazione della Dna) e il clima di omertà emersi dalle più recenti inchieste della Dda di Milano. Non a caso l’ultima relazione della Dna ha segnalato per il 2009 l’aumento di iscrizioni per il delitto di 416 bis (associazione mafiosa) in Lombardia: da 10 a 31. Segnali preoccupanti emergono anche sul fronte dell’infiltrazione nell’economia e nelle pubbliche amministrazioni: “Quanti politici ha la ‘ndrangheta in Lombardia?” è la domanda che pone Mario Portanova, “i segnali sono forti, soprattutto nei piccoli comuni dell’hinterland milanese, della Brianza, del Varesotto. E’ un pentolone che ribolle, con il coperchio pronto a saltare”. Siamo alla conta dei nomi. E Milosa fornisce un’anticipazione: “gli ultimi report delle forze dell’ordine prevedono sviluppi cruenti in vista dell’Expo 2015 e nei prossimi mesi alcune indagini, dall’hinterland mlanese, potrebbero raggiungere il Comune, la Provincia e la Regione”.
Centosettantacinque pagine e i nomi, tra gli altri, di Nando dalla Chiesa che firma un intervento sull’antimafia lombarda e la prefazione di Luigi Ciotti, presidente di Libera: “Siamo stati a Milano, il 20 marzo, per ribadire che le mafie e le tante forme d’illegalità, corruzione e abuso non sono un problema circoscritto, ma un furto di bene comune che ci colpisce tutti e al quale tutti possiamo e dobbiamo ribellarci”.
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