Dia Palermo confisca beni per oltre 6 mln euro a clan
Confiscato dalla Dia a Palermo il patrimonio di un’imprenditore edile gia’ arrestato per mafia in passato e ritenuto al servizio dei fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, boss del quartiere Brancaccio. Si tratta di beni per sei milioni e mezzo di euro. Il provvedimento, emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, colpisce Giuseppe Gabriele, 65 anni, di Palermo, detto “‘U zu’ Pinuzzu”, che e’ stato inoltre sottoposto dai giudici alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per due anni. Gabriele, da sempre vicino ai fratelli Graviano, e’ secondo gli inquirenti organico alla cosca e ne e’ stato tra gli “esattori” piu’ attivi.
Arrestato per mafia nel 1997, era stato poi condannato per estorsione aggravata ed associazione di tipo mafioso in concorso. Da modesto artigiano, che aveva peraltro ottenuto dalla Regione Siciliana un contributo di 55 milioni di lire per la sua attivita’ ‘ufficiale’ di barbiere, Gabriele dopo qualche anno si era trasformato in imprenditore edile e aveva creato un piccolo impero con le societa’ “A.G. Sollevamenti – Srl”, “Nuova Sicilgru’- Srl” e “C.M. Nautica – Srl”, il cui cantiere, su un’area demaniale, secondo alcuni collaboratori di giustizia, e’ stato utilizzato per traffici illeciti e incontri tra esponenti mafiosi in un contesto di massima sicurezza. La confisca riguarda terreni e appartamenti a Palermo, quote societarie di imprese edilizie e rapporti bancari e assicurativi.
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