Rai per una notte
“Ci hanno tolto un pezzo di libertà e noi andiamo a riprendercela”. Così Carlo Verna, Usigrai, commenta la serata prevista a Bologna, prossimo 25 marzo, “Rai per una notte”, in cui il Servizio pubblico tornerà a fare un servizio per il pubblico. Nel pomeriggio di oggi si è svolta a Roma la conferenza stampa che presenta l’iniziativa che porta su web una puntata speciale in cui giornalisti e cittadini manifestano contro questo ennesimo “editto” che a distanza di 8 anni dal precedente, come dimostrano le intercettazioni telefoniche dell’inchiesta di Trani, ha portato ad un black out informativo in Rai. Un silenzio imposto da un regolamento che ha portato alla mobilitazione di giornalisti e cittadini. Principale animatore di questa notte di Rai on line, tutto il team che lavora con Michele Santoro, che ha messo in piedi questa iniziativa in meno di una settimana, sotto l’egida della Fnsi e Usigrai. La diretta tv sarà trasmessa su CurrentTv, Repubblica tv, Sky Tg24, Rainews24, Youdem tv. Diretta radiofonica su Radio popolare e Radio città futura. Diretta internet su Antefatto, Repubblica e Corriere, a partire dalle ore 21. La puntata costerà 130mila euro complessivi: ci lavoreranno gratuitamente un centinaio di persone e l’evento è stato reso possibile dal contributo volontario di 50mila sottoscrittori.
“I fatti emersi dalle indagini di Trani – dichiara Travaglio – sono il più grave attentato alla libertà d’informazione degli ultimi anni, non solo in Italia, ma in Europa. Però c’è un dato positivo: anni fa, quando ci fu l’editto bulgaro contro Biagi, Luttazzi, Santoro, del quale in questi giorni ricorre l’ottavo anniversario, quella battaglia venne condotta in solitudine. Oggi non è stato così. Quando il Tg1, così come aveva fatto per la sentenza Andreotti, sul Caso Mills, parla di assoluzione in luogo di prescrizione – prosegue Travaglio – i cittadini si sono fatti subito sentire. Da Facebook, ad una raccolta di firme, alla notizia su molti quotidiani, hanno chiesto che il direttore del Tg1 desse la rettifica di questa notizia falsa. Questo è un fattore importante, i cittadini questa volta sono stati fra i primi a ribellarsi a questi fatti e le nuove tecnologie sono diventate lo strumento più forte per “sbugiardare”.
E’ il vignettista Vauro a traghettare con pungente ironia sui fatti di Trani e sul Governo, e passare la parola all’Usigrai, Carlo Verna e alla Federazione nazionale della Stampa, Roberto Natale. “La vera domanda – dichiara Verna dell’Usigrai – è come si è arrivata a tutto questo? Quello che accadrà giovedi sera a Bologna è chiaro: ci hanno preso un pezzo di libertà e ce noi ce lo andiamo a riconquistare”. “Un saluto particolare – esordisce Roberto Natale, della Fnsi – vorrei rivolgerlo al direttore de il “Fatto”, Antonio Padellaro, presente in sala, perchè di fronte ad un’inchiesta resa nota dal quotidiano da lui diretto, nessun giornalista del Servizio pubblico è andatoa sentire i giornalisti che hanno dato in anteprima la notizia di rilevante interesse per la stessa Rai; nei loro confronti invece, tutt’altro meccanismo contrario si è messo in atto”. “Quello che è accaduto in queste settimane nei rapporti fra politica e informazione – prosegue Natale – è solo un esempio di quello che accadrà con il ddl intercettazioni in approvazione, dopo le elezioni. Il tentativo di imbavagliare l’informazione e limitare le indagini è evidente”. Senza le intercettazioni, di questo grosso scandalo sul Servizio Pubblico non avremmo saputo niente, commenta Natale, ricordando il testo di legge che limiterà l’uso di questo prezioso strumento investigativo.
La Fnsi considera (come ha detto anche Franco Siddi che ha moderato la conferenza stampa di oggi) precisa che tutti i giornalisti che vi prenderanno parte saranno sotto la tutela sindacale. “Ci sentiamo di dire – chiude Natale – che chi vuole imbavagliarci questa volta è arrivato tardi, perchè non ha fatto i conti con la tecnologia e la rabbia di tutti quelli che non ci stanno rimanere in silenzio come giornalisti, e a subire una informzione mancante, come cittadini”.
Dopo il 3 ottobre, grande manifestazione per la libertà di stampa nel Paese, il 25 marzo, continua questa centrale battaglia per un’informazione libera, indipendente e che rappresenti il Paese reale e le storie non raccontate.
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