Rai-Agcom: giornale – Repubblica, intercettazioni inchiesta telefonate Berlusconi-Innocenzi; commissario chiama anche Letta
Un documento di 40 pagine, consegnato dalla magistratura di Trani alla Camera per chiedere l’autorizzazione all’utilizzo delle intercettazioni del presidente del Consiglio considerate «penalmente rilevanti», nel quale ci sono stralci delle telefonate tra Silvio Berlusconi e Giancarlo Innocenzi, tra lo stesso commissario dell’Agcom e il direttore generale della Rai Mauro Masi, e una telefonata di Innocenzi a Gianni Letta per chiedergli di parlare con il presidente dell’Authority Corrado Calabrò. I verbali delle intercettazioni trasmessi a Montecitorio sono pubblicati oggi da ‘Il Giornalè e ‘la Repubblicà. Al telefono con Innocenzi, il Cavaliere si sfoga per gli attacchi ricevuti dal programma di Michele Santoro, Annozero, in particolare per le puntate sul pentito Gaspare Spatuzza e sul caso Mills. «Giovedì c’è ancora Spatuzza – dice Berlusconi – e fanno il processo a me, non a lui, come appartenente alla mafia. Allora se voi non riuscite a fare sta roba qua, allora non lo so proprio…». Il premier, scrive il Giornale, è arrabbiatissimo per l’andamento a senso unico del programma e a Innocenzi dice: «Fate schifo, siete una barzelletta, che organismo siete e che ci state a fare. Non ne posso più, davvero fate qualcosa». Serve, secondo il Cavaliere, «una azione concertata» che consenta «di chiudere tutto». E suggerisce a Innocenzi di «fare un casino della Madonna, fai dichiarazioni pubbliche, tipo ‘mi vergogno di appartenere a una autorità che non decide niente (…). Adesso faccio una telefonata di fuoco al presidente dell’Authority». E di seguito: «Mi raccomando perchè adesso entriamo in una zona di guerra veramente brutta». In un’altra telefonata, il premier avverte Innocenzi di stare attento «a parlare di Calabrò, perchè ci sono voci, non so se siano vere, che sia sotto intercettazione». E il commissario Agcom risponde di credere di essere anche lui controllato. Il 3 dicembre 2009, dalle trascrizioni, emerge una telefonata di Innocenzi anche al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, per chiedere un suo intervento su Calabrò prima della puntata di Annozero sul caso Mills. «Stasera non potrebbe parlare di Mills essendoci il processo in corso», spiega Innocenzi a Letta – facendo riferimento alle «valutazioni» ricevute da «due amici magistrati» – ma per un intervento di Masi serve «una pezza forte», che a dirlo sia il presidente dell’Authority. «Tu – dice al sottosegretario – sei l’ultima spiaggia». Letta, scrive ‘Repubblicà, pronuncia alcuni commenti incomprensibili, poi taglia corto: «Proverò a cercarlo, grazie, ciao». Subito dopo, si legge ancora nelle carte pubblicate da ‘Repubblicà, Innocenzi chiama Masi e lo informa di aver parlato con Letta perchè chiamasse Calabrò: «…adesso è informato anche Gianni, così abbiamo chiuso il cerchio, nessun può dire che non sapeva…». Nell’intercettazione con il commissario Agcom, Masi torna sulla puntata di Annozero relativa al caso Mills: «dopo la D’Addario c’era spazio e modo per poter intervenire mille volte, non lo abbiamo fatto, non è stato fatto, e ci troviamo adesso questa roba qui, l’unica cosa che può servire veramente e che se lui (Santoro, ndr) fa la pipì fuori dal vaso stasera…». In un’altra conversazione tra il dg Rai e il commissario Agcom dopo colloqui con Berlusconi, Masi parla della Rai e fa un riferimento all’avvicendamento del direttore di Raitre. «…la stiamo aggiustando, stiamo facendo di tutto, abbiamo mandato via pure Ruffini, insomma voglio dire siamo riusciti a fare…». Il Cavaliere, al telefono con Innocenzi, si sfoga anche per le sue vicende familiari: «Mi stanno attaccando da tutte le parti – dice – sai quanto mi ha chiesto mia moglie? Tre milioni e 600 mila euro al mese. Fanno 45 milioni l’anno, novanta miliardi di lire, e siccome c’ha il giudice amico dell’avvocato (…) c’è il rischio che succeda che me li danno». Poi parla anche della causa con De Benedetti: «Il fisco mi chiede 900 milioni, De Benedetti ha già avuto una sentenza a favore, 750 milioni… Pensa te mia moglie 90 miliardi di vecchie lire, sono messo bene no? E poi – riporta Repubblica – le sentenze penali con dei giudici che sono dei killer invece di essere dei giudici»
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