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La lotta alla mafia e l’educazione dei giovani

Di Rino Giacalone il . Sicilia

“Il ruolo della chiesa nella lotta alla mafia deve essere educativo. I giovani siano consapevoli che bisogna andare avanti con le proprie forze e le proprie competenze, senza raccomandazioni o collusioni con la mafia”. Lo ha detto monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo durante il quarto incontro del ciclo di conferenze del Progetto educativo antimafia 2009/2010, promosso dal Centro Pio La Torre. E’ il primo intervento pubblico di un vescovo a poche ore dal documento della Cei che ha posto in evidenza la necessità di vincere quelle contraddizioni sociali che mettono insieme come una ricetta irrinunciabile i rapporti tra mafia, politica e impresa. Questo genere di sviluppo si dice da anni è uno sviluppo irreale che strozza la società. L’analisi della Chiesa è arrivata con ritardo ma è importante che sia arrivata. Anticipata da azioni fortemente contro la mafia e contro ogni forma di disgregazione che aiuta la mafia condotte proprio dal vescovo Mogavero.

Il tema dell’incontro durante il quale è intervenuto mons. Domenico Mogavero era dedicato a “Gerarchie ecclesiali e il fenomeno mafioso: dal silenzio alla parola antimafia”. Riferendosi al documento della Cei sul Mezzogiorno che denuncia inoltre come il legame tra mafia e politica ostacoli lo sviluppo nel Sud, Mogavero ha poi sottolineato che, “con questo documento l’Episcopato italiano nella sua interezza ha preso consapevolezza del ruolo della chiesa nel Mezzogiorno”. “Solidali nella denuncia dei mali del Sud Italia, i vescovi proiettano una luce di speranza, “perchè attraverso un’azione concreta si possa dare un nuovo slancio alla nostra gente – continua il presule di Mazara del Vallo -. Vincendo certe pesantezze ataviche che gravano sul nostro sviluppo. Il ruolo che la chiesa si ritaglia è eminentemente educativo. Educando le giovani generazioni alla legalità, alla giustizia, alla solidarietà, senza ricorrere a scorciatoie di raccomandazioni di potenti e collusioni con i poteri occulti. Ma ritagliandosi il proprio spazio con il proprio lavoro e la propria intelligenza”.

Il presidente del Centro Pio La Torre, Vito Lo Monaco, ha poi spiegato che, “rispetto al passato la chiesa sta lentamente ma decisamente mutando atteggiamento contro la criminalità. Se prima il silenzio poteva apparire indifferenza o complicità, il documento di oggi conferma l’irreversibile condanna della criminalità organizzata”. A discutere dell’evoluzione del rapporto tra Chiesa e mafia sono stati chiamati anche Gianni Notari, direttore dell’Istituto di formazione politica Pedro Arrupe; Giuseppe Carlo Marino, docente di Storia contemporanea dell’Università di Palermo e monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo. Ha moderato Antonio La Spina,docente presso l’Università di Palermo. All’incontro hanno partecipato oltre mille studenti palermitani e una sessantina di scuole medie superiori di tutta Italia in videoconferenza.

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