Agricoltura: avanza mafia & co., tra furti e pizzo 50 mld di business
L’agricoltura è sempre più ostaggio della criminalità organizzata e dei suoi loschi affari: sono più di 150 i reati che si contano giornalmente nelle campagne e un agricoltore su tre è colpito da furti, racket, usura, pizzo e aggressioni. Un fenomeno in crescita in tutta Italia che alla ‘Mafia Company’ vale un business da 50 miliardi di euro. La denuncia arriva dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori che, in occasione della sua assemblea elettiva in svolgimento a Roma, ha presentato il terzo rapporto sulla ‘Criminalità in agricolturà. L’agricoltura italiana – evidenzia la Cia – è sempre più terrorizzata da mafia, camorra, sacra corona unita, ‘ndrangheta che nel settore trovano terreno fertile per il loro business. Un fenomeno che fino a pochi anni fa si riscontrava soltanto alle regioni del Sud, ma che adesso si sta espandendo in tutta Italia, in particolare nelle aree del Nord. Al primo posto, per numero, troviamo tra i reati i furti di attrezzature e di mezzi agricoli. Il racket è al secondo posto. Segue a debita distanza l’abigeato, un reato antico, ma in continua crescita. Ogni anno circa 100.000 animali spariscono, la gran parte destinata alla macellazione clandestina. Ma sono l’abusivismo edilizio e le ecomafie a far soprattutto ricche le mafie, con un giro d’affari quantificabile, rispettivamente, in 20,5 miliardi e 16 miliardi di euro. Non meno grave – sottolinea la Cia – è il ‘caporalatò, con lo sfruttamento, da parte della criminalità organizzata, soprattutto di extracomunitari – come la vicenda Rosarno ha di recente messo in risalto – molti dei quali irregolari. Meno frequenti, ma presenti, sono i furti di centraline per l’irrigazione, soprattutto nelle regioni dove c’è il problema cronico della carenza d’acqua. Per le stesse ragioni, si verificano allacciamenti abusivi ed estrazione dell’acqua da pozzi non regolari. Crescente è anche la minaccia di cedere i raccolti dei prodotti a prezzi ‘stracciatì. Per quanto riguarda le discariche abusive e il traffico illecito dei rifiuti, il fenomeno, sempre più in espansione, si riscontra in quasi tutte le regioni, assumendo dimensioni nazionali e transnazionali. Il «business» delle Mafie in agricoltura. Furti e rapine 4.5 miliardi di euro Racket 3.5 miliardi Usura 3.0 miliardi Truffe 1.5 miliardi Contraffazione, agropirateria 0.5 miliardi Macellazioni clandestine 1,0 miliardi Abusivismo edilizio (saccheggi patrimonio boschivo idrico, faunistico e agricolo) 20.5 miliardi Ecomafie 16.0 miliardi TOTALE 50 miliardi di euro
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