La criminalità straniera in Toscana
Una ricerca di Enzo Ciconte per Avviso Pubblico. Mercoledì 17 febbraio ore 11,00 presso biblioteca delle Oblate, Firenze
Criminali e mafiosi d’origine straniera si muovono in Toscana. Chi sono? Da dove vengono? Quali attività svolgono?
Ogni tanto c’è un fatto di sangue che illumina la scena e squarcia il velo su determinate realtà criminali. Ma i fatti di sangue sono pochi, ridotti all’essenziale.
Un dato è ormai certo: nel nostro paese non ci sono più solo le mafie italiane che hanno le loro proiezioni internazionali, ma sono presenti i vari gruppi delinquenziali che sono tutti transnazionali. E’ il tema della ricerca “La criminalità straniera in Toscana realizzata dal professore Enzo Ciconte, per conto di Avviso Pubblico. La presentazione si terrà mercoledì 17 febbraio alle ore 11,00 presso la biblioteca delle Oblate (via dell’Oriuolo, 26) Firenze. “Con questa ricerca sulle organizzazioni criminali straniere – afferma Andrea Campinoti, presidente di Avviso Pubblico- si completa l’indagine sulla criminalità organizzata in Toscana, avviata con il primo lavoro realizzato da Avviso Pubblico su incarico della Regione Toscana.
Questi due lavori permettono di dare una maggiore conoscenza del fenomeno. Si tratta di un percorso indispensabile per rafforzare le azioni di contrasto alle infiltrazioni delle mafie nel territorio. Per questo – continua- è indispensabile l’azione repressiva della magistratura e delle forze dell’ordine, ma non basta. E infatti, se in Toscana le mafie non si sono mai radicate, pur perpetrando i loro crimini o i loro affari è perché la società toscana, tranne pochi casi, (legami tra le mafie locali e quelle transnazionali, alimentate dal riciclaggio, mercato immobiliare, prostituzione), ha sempre rifuggito la logica mafiosa, a partire dall’impegno di tanti cittadini e del mondo del volontariato e dell’associazionismo, in concomitanza con le istituzioni ad ogni livello. La ricerca sulle mafie straniere- conclude Campinoti- ci racconta infine le dinamiche di questo fenomeno relativamente recente e di quanto queste pesino certo sulla Toscana, ma soprattutto sui connazionali di queste organizzazioni straniere che qui vivono”.
Uno dei mercati dove si intrecciano presenze dei mafiosi italiani con quelle dei criminali e dei mafiosi stranieri è il mercato degli stupefacenti che in Toscana ha un suo particolare spessore. In questo segmento criminale una volta i mafiosi italiani agivano in regime di monopolio; negli ultimi tempi, invece, tendono ad evitare i luoghi più esposti allo spaccio al minuto lasciando che questo spazio, in assoluto quello più pericoloso perché il fornitore è costretto ad uscire allo scoperto, sia occupato da extracomunitari.
All’incontro parteciperanno: Enzo Ciconte (autore dell’inchiesta); Andrea Campinoti (presidente di Avviso Pubblico); Federico Gelli, Vice Presidente della Regione Toscana; Adriano Chini (sindaco di Campi Bisenzio e rappresentante Anci); Ettore Squillace Greco, magistrato Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Firenze. A coordinare i lavori sarà Pierpaolo Romani, coordinatore di Avviso Pubblico.
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