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Crisi dei metalmeccanici in Sicilia: cassa integrazione a fiume

Di Laura Galesi il . Sicilia

La notizia è di questa notte: la Micron Technology, azienda statunitense che produce semiconduttori, ha acquistato il 100% della Numonyx. Le Rsu e le segreterie provinciali di Fiom, Fim, Uillm e Uglm catanesi proclamano lo stato d’agitazione e convocano un’assemblea dei lavoratori a partire dalle 14, nella sede della Numonyx zona industriale. “Adesso sono state confermate le sensazioni che durante l’incontro al  ministero per lo Sviluppo economico ci avevano messo in allarme – sottolinea il segretario provinciale della Fiom Stefano Materia- . Riteniamo si stia andando oltre la giusta condotta da parte aziendale.

E’ giunto il momento di ricevere le dovute garanzie e spiegazioni immediate. Ci aspettiamo che arrivino già oggi o i nostri toni, inevitabilmente, si inaspriranno”. Spiega il segretario generale della Fiom Sicilia Giovanna Marano: “Nel 2007 abbiamo espresso la nostra contrarietà alla cessione del ramo d’azienda della STMicroelectronics che ha portato alla creazione di Numonyx. Oggi, alla luce della cessione a Micron Technology appena annunciata, le nostre preoccupazioni si rivelano fondate. Siamo fortemente allarmati per il destino dei 400 lavoratori siciliani della Numonyx. Non conosciamo le condizioni dell’accordo relative ai dipendenti nell’isola né STM ha annunciato con quali modalità ed in quali tempi avverrà il processo. Chiediamo una convocazione dall’assessore regionale Venturi. Il governo nazionale, intanto, sospenda il contratto di programma”.“La nostra città rischia il tracollo. E’ in atto un’ emorragia di posti di lavoro, enunciano Fiom, Fim e Uilm, da parte di tutte quelle imprese che per molteplici motivi non c’è l’hanno fatta o hanno deciso di non affrontare più la sfida con il mercato”.I metalmeccanici catanesi lanciano l’ennesimo allarme, e stavolta accompagnano la loro analisi dura ma veritiera sul settore ad una panoramica sulle aziende catanesi.

Protagonisti del mondo del lavoro catanese, oramai, sembrano essere le casse integrazioni. Vertenze emblematiche come quella della SAT di Aci S. Antonio che vede i 158 posti di lavoro seriamente a rischio; dal tribunale di Catania che è titolare della procedura di concordato preventivo è stata avviata oltre la vendita atomizzata dei beni anche la procedura di licenziamento per tutti i lavoratori. La E.T.C. azienda altamente tecnologica che si occupa, in mono committenza per la stessa STMicroelectronics, di lavorare fette di silicio con uno speciale processo vive un paradosso: ora che il mercato dei semiconduttori è in crescita, la STMicroelectronics è costretta a rivolgersi a realtà non catanesi poiché nella fabbrica a due passi dall’azienda  è stata avviata una procedura di riduzione di personale.

La Sielte ha avviato una procedura di riduzione di personale a livello nazionale, che ha già coinvolto la nostra provincia con i primi 10 licenziamenti già impugnati dal sindacato. Settore, quello delle telecomunicazioni, che risulta devastato dalle gare al massimo ribasso per l’assegnazione del sub appalto di cui la stessa Sielte “fa uso ed abuso” mentre licenzia i propri dipendenti. La Coimel Reti azienda di telecomunicazioni, che in modo diretto paga lo scotto della sfrenata competizione del sub appalto con 40 posti di lavoro a rischio, i lavoratori e il sindacato hanno avviato le procedure legali per il recupero dei crediti e denunciato l’azienda all’Ispettorato del Lavoro. E ancora la Fox Frigo che ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per tutti i dipendenti e la conseguente chiusura dell’azienda; la ditta artigiana Mantello di Grammichele in contratto di solidarietà non ancora autorizzato dopo un anno rischia di collassare e lasciare a casa 12 dipendenti, la Ecosol di Catania, i cui lavoratori, precedentemente appartenenti agli LSU, sono stati stabilizzati dal comune di Catania nell’ambito di un progetto denominato “comune solarizzato” presso un’azienda che installava pannelli fotovoltaici poi costretta a chiudere i battenti per mancanza lavoro, lasciando nei guai 12 lavoratori; la Tek Sud di Caltagirone i cui lavoratori sono in regime di mobilità e mobilità in deroga,la O.P.Todaro di Aci Sant’Antonio che lavorava in subappalto per l’Enel e che ha posto in mobilità tutti i lavoratori.

Il sindacato si chiede quali sono state le opportunità che hanno avuto i lavoratori espulsi dal mondo del lavoro da aziende storiche come la Coem (per la quale tra l’altro esisteva un protocollo di intesa tra Comune di Catania e Provincia Regionale di Catania, secondo il quale i lavoratori dovevano essere reimpiegati nelle partecipate), la Elmec, l’Acim, la Sud Europa Industrie, la Cables Factory, ecc. ecc., e chiede un’immediata soluzione per fronteggiare concretamente ed efficacemente la situazione.

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