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Antonino, il respiro pulito di questa città e non solo…

Di Anna Foti (da strill.it) il . Calabria

Lo hanno vilmente seguito tre sere fa, gli hanno bruciato la macchina. Lo hanno “colpito” per tentare di imprigionare lui e con lui ogni persona libera nello spirito e nell’agire. Lui che, con la sua penna, la sua correttezza, la sua spregiudicatezza, il suo acume spigoloso ma essenziale, la sua profonda coerenza, restituisce ogni giorno a questa città un respiro nuovo, un’occasione in più per un presente libero, un futuro di cambiamento. Nessuna moina, sono fatti quotidiani che ho sperimentato grazie alla nostra amicizia. Coloro che hanno compiuto quel gesto vile non sapevano quante persone avrebbero “colpito” la stessa sera in cui hanno bruciato la macchina di Antonino Monteleone! Adesso lo sanno!

Si aspetterebbero ora che, dopo avere faticosamente e responsabilmente incarnato il respiro pulito di una città, di un paese, adesso Antonino regredisca, intimidito e schiacciato. Ma Antonino risponde “che hanno sbagliato indirizzo” e riprende quel cammino che, giovanissimo ha già tracciato superando molti adulti. Noi tutti dobbiamo continuare, oggi con un motivo importante in più. Non lasciarlo solo.  

E’ necessaria una risposta da parte delle Istituzioni e della cittadinanza. Antonino ha denunciato e poi ha ripreso la sua vita di sempre, la sua attività di giornalista free – lance. Come avrebbe fatto chiunque vivesse ogni giorno secondo per i propri principi, scegliendo di non conoscere alternativa o scorciatoia alcuna. Adesso sta alle forze dell’ordine, alle forze politiche, ai cittadini tutti dare le risposte che a questo episodio di inaudita gravità assolutamente e doverosamente seguono. 

Le riflessioni sono infinite e difficilmente sintetizzabili anche perché Antonino è un amico. Con orgoglio dico che l’ho conosciuto prima che la passione per la penna ci facesse rincontrare e di lui ho sempre apprezzato l’integrità, la forza dei principi, l’onestà, la tenacia. Un giovane artefice del proprio presente. Un  professionista affermato, brillante che ha saputo portare la luce nelle ombre più inquietanti del nostro tempo. Un giornalista che racconta ciò che vede con i propri occhi e non ciò che gli dicono di raccontare. Un cittadino libero. Forse per questo incontrollabile. Pericoloso. Un respiro vitale, pulito e sempre più indispensabile.  

Cosa significa respirare? Respirare non equivale ad incamerare aria passivamente come se altri dovessero occuparsi della sua salubrità. Respirare equivale a sentire l’aria che attraversa il nostro corpo, che lo anima e lo alimenta. Ogni giorno al momento del primo respiro vigile, assumersi la responsabilità nei confronti di ciò che oggi respiriamo, di ciò che oggi siamo e di ciò che, dopo di noi, domani altri saranno e respireranno.  

Cosa significa respirare in questa terra? Significa imparare a riconoscere l’aria viziata e inquinata, asfissiante. E dopo averla riconosciuta, significa schivarla senza il minimo dubbio, recuperare la strada dritta che, senza ulteriori deviazioni, porti al mare, alla sua irrefrenabile libertà. Significa avere il coraggio di aprire le finestre quando questa aria si impossessa della nostra casa, della nostra esistenza imponendosi come l’unica respirabile. Significa essere e non apparire. Significa comportarsi e vivere secondo principi ogni giorno, riconoscere in ogni parola pronunciata e scritta l’onore di chi attraverso i fatti aiuta altri a capire, a sapere, rende evidenti cose che esistono e che rischiano di essere ignorate, manipolate e nascoste. Significa imprimere ad ogni parola scritta e pronunciata quei principi irrinunciabili di coerenza e rispondenza ai fatti che rendono noi stessi i giudici più severi di ciò che siamo, di ciò che diciamo e scriviamo, di come ci comportiamo. E’ questa la dignità di una professione che si nutre incessantemente di un respiro pulito, pieno, integro. Questo significa spezzare la coltre di omertà e rassegnazione cui ci si piega per paura, per solitudine, alla quale altri condannano altri perché questi glielo permettono.  

Antonino non lo ha permesso. E grazie a ciò che scrive, molti sanno di più, hanno la possibilità di comprendere più a fondo. Grazie a quella lucidità senza sconti, che spicca perché rara e coraggiosa  e che molti definiscono un eccesso solo perchè è frutto di una sua penna non accomodante e non accomodata su alcun foglio scritto da altri. Grazie a tutto questo, anche altri non permettono che questa terra sia ancora sottratta alle coscienze, maltrattata, dimenticata; non permettono oltre che questo tempo rimanga sospeso tra ciò che avrebbe potuto essere e ciò che invece deve apparire o sembrare. Questo tempo deve essere ciò che è, con le prodezze e le bassezze degli uomini che lo scandiscono. Questo tempo è colmo della miseria di chi compie atti vili e della ricchezza di chi reagisce senza cedere e senza arrendersi.   

Questa ricchezza diventa il respiro di ogni parola anche della più difficile da scrivere, della più difficile da dire, laddove rispecchi fatti scomodi. Tuttavia, non volendo diventare complice di tutto ciò che la minaccia, soprattutto quella parola deve essere detta, deve essere scritta, deve essere difesa. Da tutti. Nessuno escluso!

da www.strill.com

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