NEWS

Sgarbi resta

Di Rino Giacalone il . Sicilia

Nemmeno due righe di scuse. Ma è nella stoffa del personaggio. Vittorio Sgarbi resta sindaco di Salemi le dimissioni annunciate non vengono più presentate. La magistratura e gli investigatori non sono più nè cattivi nè protagonisti di un complotto all’insegna dell’antimafia da quando si è scoperto che il critico d’arte non è indagato anzi risulta parte lesa. E che l’uso dell’auto blu per portare in aeroporto un giornalista del quotidiano La Repubblica non ha comportato la commissione di un reato. Niente più polemiche gridate, accuse da apriti cielo, Sgarbi annuncia che continua a fare il sindaco di Salemi e a portare avanti il progetto di rinascita del paese belicino. Un progetto molto caro se è vero che secondo alcune indiscrezioni per il solo settore cultura il sindaco Sgarbi ha fatto già 200 mila euro di debiti fuori bilancio. Secondo lui però sono 37 mila e peraltro coperti con un intervento finanziario della Regione.

 Cosa aveva detto il sindaco di Salemi. All’indomani se non lo stesso giorno in cui la Guardia di Finanza chiedeva ragione dell’uso di un’auto blu dell’amministrazione municipale, Sgarbi attaccava  a testa bassa secondo il suo stile:«Se per il lavoro di rinascita che ho fatto e faccio a Salemi con l’obiettivo di risollevarla dall’oblìo e dall’incuria in cui l’hanno tenuta i miei predecessori, debbo anche subire le indagini della Guardia di Finanza,  mi dimetto in questo istante da sindaco. Subire una indagine perché, con la benzina pagata per giunta di tasca propria dal Vice Sindaco, abbiamo prelevato e poi riaccompagnato all’aeroporto i giornalisti di quotidiani nazionali arrivati a Salemi per un convegno, e tra questi il responsabile delle pagine culturali del quotidiano “La Repubblica”, mi sembra semplicemente una vergogna che non posso tollerare. Invece di essere ringraziato, mi indagano. Mentre le mie denunce sulla mafia rimangono sostanzialmente inascoltate e non si fa nulla per capire come la mafia controlli gli impianti eolici, si impegnano le forze dell’ordine per stilare l’elenco di chi è salito sulla macchina, a che ora, per quanti minuti: si vergognino. Io non ho nessuna intenzione di mettermi a combattere anche quella che dovrebbe essere l’antimafia. So di avere come nemici la mafia, gli untori che compilano esposti anonimi e quella politica che teme ogni cambiamento, ma non posso accettare che debba difendermi anche dalla Guardia di Finanza per tutto quello che ho fatto a Salemi, che è sotto gli occhi di tutti, apprezzato in Italia come all’estero».

 Successivamente il solerte ufficio stampa del Comune di Salemi faceva sapere della convocazione davanti ai carabinieri e per ordine della Dda di Palermo di alcuni stretti collaboratori del sindaco, e Sgarbi intervistato faceva sapere che all’esito che avrebbero avuto queste audizioni avrebbe deciso se presentare le dimissioni. Il vento della lesa maestà di colpo si è placato. La Finanza, a detta di Sgarbi non indaga più sull’auto blu, addirittura in tempi rapidi, in linea con l’era del “processo breve”, si è letto di una archiviazione già decisa, ne siamo felici perchè probabilmente ci sono cose più serie nelle quali gli investigatori debbono impiegare il loro tempo; l’indagine della Dda di Palermo riguarderebbe invece le minacce ricevute da Sgarbi da quando è sindaco di Salemi: chissà perchè il sindaco Sgarbi aveva pensato con tanta sicurezza che lui fosse indagato di qualche cosa, tanto da pensare ai complotti (dell’antimafia) e tanto da fargli scoprire l’esistenza di quella mafia che a leggere le sue dichiarazioni esiste in maniera altalenante e alternata, a secondo di ciò che si discute. Comunque lui pare abbia deciso che resterà sindaco di Salemi  e lascia anche intendere (secondo il comunicato dell’ufficio stampa) che ci sono le condizioni per provare a ripartire con nuovo slancio, a cominciare da un azzeramento dell’attuale giunta. Insomma si torna alla trattativa politica che è quella che in questi mesi ha creato momenti di tensione tra Sgarbi e i suoi alleati e in particolare con il deus ex machina della politica belicina l’ex deputato Dc Pino Giammarinaro. Giammarinaro è stato quello che lo ha voluto come sindaco e i salemitani votandolo hanno ubbidito al potente politico, cosa non nuova, poi ad un certo avrebbe deciso di mollarlo ma forse più per strategia, fumo negli occhi di una serie di osservatori, che per realtà delle cose, infine il ritorno al dialogo e l’invito a restare anche a quegli assessori che erano stati critici, come Oliviero Toscani che però sulle influenze esterne portate fin dentro le stanze del Comune alla fine ha fatto marcia indietro, tanto pare da meritare adesso l’essere reintegrato come assessore. Anche queste dimissioni di Toscani sono state uno dei “gialli” circolati per il Municipio, dimissioni più volte annunciate, da mesi, ma mai presentate. Così come la nomina del sostituto di Toscani in Giunta, il giornalista Alessandro Cecchi Paone , era stata definita solo pochi giorni addietro. Vabbè questa è oramai storia, fatti andati e si guarda al futuro.

«Apprendo – scrive Vittorio Sgarbi – che l’indagine della Finanza si è conclusa con un nulla di fatto. Tutto archiviato. Tutto regolare nessuna responsabilità del vicesindaco che ha fatto più del suo dovere. Quanto agli interrogatori della Dda – che mostra d’essere informata dell’ambizioso progetto, e della Grande Utopia – vengo a sapere che tutta l’operazione non è per discutere l’operato ammirato dell’amministrazione (come aveva detto anche Toscani) ma a mia tutela e per consentirmi di lavorare indisturbato. Ne prendo atto. Mi dispiace per i giornalisti desiderosi di sangue… Ora – aggiunge Sgarbi – se ritroveremo l’entusiasmo, si tratterà di ricominciare con una giunta nuova che tenga viva l’Utopia e non si lasci intimidire, più forte e piena di speranza. E anche Toscani, che non è Buscetta, tornerà con noi. E il sindaco continuerà, come ogni buon sindaco, a fare il parafulmini. Sapendo che lo Stato e la magistratura ci tutelano e combattono con noi». Ovviamente tutte le cose dette nei giorni addietro contro la magistratura svaniscono e a chi ha buone orecchie per intendere Sgarbi manda a dire che Toscani non è Buscetta: certamente il riferimento riguarda il fatto che il famoso fotografo aveva reso dichiarazioni alla magistratura che potevano assimilarlo ad un pentito, niente di tutto questo, pentiti non ce ne sono dalle parti di Salemi.

  Il sindaco torna a lavorare e si spera che una cosa la faccia davvero. Smuova la burocrazia contro la quale si è scagliato in questi giorni mettendola dentro l’ipotesi del complotto. La storia delle case vendute ad un euro tra quelle che fanno parte del centro storico terremotato di Salemi è certamente postiva se si porta avanti. Da tempo al sindaco Sgarbi i tecnici avevano fatto presente che il progetto non è facile da portare avatni e però lui ha continuato a pubblicizzare che ora quel vip ora quel super manager erano interessati a diventare proprietari di casa a Salemi. La politica degli annunci, che però si è scontrata contro gli ostacoli dei quali però nessuno si è mai interessato di rimuovere, ha rischiato di provocare un flop. Ostacoli che Sgarbi ha scoperto in questi giorni di polemica. Attribuendo anche alla burocrazia i guai che pensava di dover passare. Bene, il sindaco ha ragione se ne pretende la rimozione di questi intoppi burocratici e per cui ci si aspetta che si muova di conseguenza interloquendo con i Governi di Roma e Palermo, facendo restituire anche i fondi tagliati per l’edilizia popolare, sbloccando gli iter burocratici per i recuperi dei centri storici. Certo per fare tutto questo serve fare qualche rinuione di Giunta in più e frequentare il palazzo municipale che per quanto non è artisticamente all’altezza del sindaco, che ama lavorare in saloni di antichi p
alazzi e fuori dal Municipio, è pur sempre la casa comunale. E per questo va rispettata. Poi, altro tema, dovrebbe mettere pace anche nei rapporti con don Fiorino della fondazione San Vito, magari ascoltandolo per sapere come rendere produttivi i terreni confiscati alla mafia a cominciare da quei 70 ettari che furono del narcotrafficante mafioso Totò Miceli e che da oltre 20 anni, quindi prima ancora che arrivasse Sgarbi a fare il sindaco, nessuno riesce a riutilizzare e che sono lì questi 70 ettari a dire a tutti che la roba dei mafiosi rende solo quando è dei mafiosi. Se rilancio deve essere si pensa che ha queste strade da percorrere e non quelle che portano a San Ciro, la contrada di salemi dove ha casa l’ex onorevole Giammarinaro.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link