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Malasanità o razzismo?

Di Laura Galesi il . Sicilia

Sulla morte di Issaka Troore, il ragazzo ivoriano morto all’Ospedale Vittorio Emanuele di Catania, la Caritas ha depositato un esposto alla Procura della Repubblica del Tribunale di Catania per chiedere alla magistratura di fare chiarezza sulla morte del giovane di 26 anni della Costa D’Avorio.  Il ragazzo era stato ricoverato lo scorso 26 gennaio, ma è deceduto il giorno successivo.  Troore si era recato al pronto soccorso dell’ospedale, accusando forti dolori addominali.  Secondo quanto riferito dagli stessi medici dell’ospedale, si era   presentato nei giorni precedenti diverse altre volte al pronto soccorso del   Vittorio Emanuele di Catania, accusando gli stessi sintomi, ma era stato   dimesso senza alcun ricovero, con la diagnosi di “colica addominale”. 
Martedi 26 gennaio, all’ingresso, in ospedale Issaka, dopo un’attesa di circa 4 ore, è stato sottoposto a una visita, successivamente gli viene somministrata una  flebo, ma non vengono disposti ulteriori accertamenti.  Secondo quanto dichiarato dagli stessi medici dell’Ospedale Vittorio Emanuele di Catania, l’endoscopia e la tac, sono stati effettuati soltanto dopo diverse ore, quando Issaka presentava ormai i sintomi gravissimi di un’emorragia in corso. A quel punto il ragazzo è stato trasportato in rianimazione dov’è giunto in condizioni disperate. Secondo quanto riferito dai medici rianimatori dell’ospedale, non è stato possibile effettuare un intervento chirurgico, Issaka è rimasto in rianimazione circa un’ora e mezza prima di andare in arresto cardiaco e morire.  
Il dottor Giovanni Castorina -secondo quanto sostiene la Caritas etnea-, uno dei medici che ha accolto Issaka al pronto soccorso, il 26 gennaio mattina, quando il ragazzo per l’ennesima volta è stato accompagnato in ospedale accusando ulteriori dolori addominali, ha dichiarato alle telecamere di TeleStrada, la web tv della Caritas di Catania,  che non sarebbe stato  possibile salvarlo anche accogliendo con maggiore tempestività il ragazzo al pronto soccorso ed effettuando prima esami diagnostici più approfonditi.  
Il ragazzo, secondo quanto dichiarato dal medico, soffriva di ulcera  
duodenale, il 26 gennaio è arrivato in ospedale con dolori addominali ed è  
stato sottoposto alla profilassi prevista in questi casi: visita, osservazione breve e flebo. 
“Sono stati effettuati gli esami di laboratorio del caso, dopo di che, il  
paziente improvvisamente si è aggravato, manifestando sintomi acuti di una  
forte anemia, in un’ora ha perso circa un litro e mezzo di sangue, è stato  
sottoposto a una gastroscopia e a una tac, e trasferito in rianimazione”. Ha  
dichiarato Castorina. Il direttore della Caritas di Catania, Valerio Di Trapani ha dichiarato che “la Caritas Diocesana di Catania ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica, interessando l’autorità giudiziaria, per ottenere la documentazione clinica di Issaka Troore e chiedere che venga disposta un’autopsia sul cadavere del ragazzo per chiarire se le cure somministrate dai medici dell’ospedale siano state tempestive o meno”.  Issaka era stato assistito dalla Caritas di Catania da giugno di quest’anno,   il ragazzo è stato accolto presso il dormitorio ed è stato aiutato a trovare un lavoro provvisorio. Il ragazzo aveva chiesto lo stato di rifugiato politico.

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