Lettera a Confindustria
“La politica e il mondo dell’imprenditoria possono e devono svolgere un ruolo determinante per la sconfitta delle mafie”. Con queste parole Andrea Campinoti, presidente di Avviso Pubblico, scrive alla presidente di Confindustria, Emma Mercegaglia, in merito alla recente deliberazione della giunta di Confindustria che prevede l’espulsione degli imprenditori associati che non denunciano il racket delle estorsioni.
“I partiti-continua Campinoti- si devono impegnare a non candidare persone discutibili o aventi problemi con la giustizia. Il mondo dell’impresa deve dimostrare che si è imprenditori nel senso vero del termine se si promuove lo sviluppo e si ricerca il profitto fondando il proprio agire sul rispetto delle regole anziché sulla loro violazione.
Il segnale che giunge da Confindustria assume un significato molto particolare, non solo per gli imprenditori onesti, ma per tutti i cittadini che hanno a cuore le sorti della democrazia e della Repubblica italiana.
Chi conosce la storia delle mafie- sostiene il presidente di Avviso Pubblico- sa che il potere di queste organizzazioni criminali si è nutrito, e si nutre, anche di deleteri rapporti con una parte, certamente minoritaria, del mondo economico, finanziario, imprenditoriale e politico. A questi rapporti occorre apportare una recisione rapida. Come Avviso Pubblico -conclude- riteniamo che una reale lotta contro le mafie si debba fondare su due direttrici principali: il sostegno concreto e la valorizzazione di chi rispetta le regole. La denuncia di chi calpesta i diritti e viola le libertà fondamentali delle persone.
Forte di queste convinzioni, Avviso Pubblico, si rende disponibile a collaborare con Confindustria, nei modi e nelle forme che si riterranno opportune, per promuovere e diffondere nel Paese una cultura della legalità democratica rispettosa dei principi fondamentali della nostra Costituzione”.
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