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Beni confiscati e Unisannio
Al via il secondo master

Di Chiara Marasca il . Campania

C’è tempo fino al
25 febbraio per presentare la domanda di ammissione al master di primo
livello in “Valorizzazione e gestione dei  beni confiscati alla
criminalità organizzata” promosso dall’Università degli Studi
del Sannio (bando  su unisannio.it/” target=”_blank”>www.unisannio.it).  Si tratta della seconda edizione del
corso di specializzazione coordinato dal docente di diritto del lavoro
Rosario Santucci, che nel 2009 ha “sfornato” sedici manager con
le competenze adatte a  gestire case e aziende sottratte ai boss.
Dopo il percorso di studi gli studenti hanno toccato con mano com’è
difficile far fruttare le terre dei clan: Valeria Palombi, 28 anni,
ha trascorso un mese a Polistena, in Calabria, negli appezzamenti confiscati
alla ‘ndrangheta e assegnati alla cooperativa Valle del Marro. Il
suo tirocinio di fine corso era finalizzato a valutare la convenienza
economica di un nuovo progetto della cooperativa: trasformare un ex
mattatoio che il Comune ha concesso in comodato d’uso
all’ente, in laboratori per la lavorazione dei prodotti agricoli e
alloggi dove accogliere i giovani volontari che vogliano dare un aiuto
nel lavoro della terra.  Valeria racconta di un’esperienza importante,
ma anche di una certa ostilità mostrata, almeno all’inizio, dai ragazzi
della cooperativa nei confronti di questo “supervisore”: segno che,
in questo settore, c’è ancora strada da fare per cogliere fino in
fondo l’importanza di figure specializzate.

Ma chi è che
può candidarsi a diventare manager o consulente per la gestione
di beni confiscati? Il master dell’ateneo sannita si rivolge a chi
possiede una laurea specialistica o magistrale, con particolare preferenza
per le facoltà di Agraria, Economia, Scienze economiche e aziendali,
Giurisprudenza, Scienze Politiche, Statistica, Sociologia, Scienze dei
servizi giuridici, Scienze dell’amministrazione. Le ore di lezione si
terranno, due giorni la settimana, tra Benevento, Napoli, Caserta e
Ottaviano, oltre che in modalità e-learning, per favorire la partecipazione
di studenti-lavoratori. Una “puntatina didattica” sarà fatta anche
a Zittau-Görlitz, in Germania, dove l’emergenza mafiosa è un tema
sempre più attuale. Dopo un percorso comune gli studenti potranno scegliere
di specializzarsi nel settore dell’analisi patrimoniale o in quello
dello start-up d’impresa sociale. Il master è realizzato in partnership
con alcune università campane (Federico II, Orientale, Parthenope,
Seconda Università di Napoli), e con soggetti pubblici (Prefettura
di Benevento, Commissariato di governo dei beni confiscati, Agenzia
del Demanio, Regione Campania, Fondazione Polis, Provincia di Benevento,
Provincia di Avellino, Comune di Ottaviano, Camera di commercio di Benevento)
e privati (Libera. Nomi e numeri contro la mafia, Consorzio Agrorinasce,
Osservatorio sulla camorra e sull’illegalità – Corriere del Mezzogiorno,
Legacoop Toscana, Associazione Campania Europa Mediterraneo) impegnati
sul fronte istituzionale, culturale e sociale della lotta alle mafie.

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